Amarcord
Toni si (ri)presenta: “Qui per segnare tanti goal”
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12 anni agoon
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RedazioneLuca Toni è tornato a Firenze, nella città che lo ha reso uno dei centravanti più forti degli ultimi anni. Ne son passati sei da quei giorni in cui Luca è diventato re, ma per lui è come fosse ieri: “Ritorno qui e trovo tantissime persone che avevo lasciato quando sono andato in Germania. Non sono venuto a svernare, ho voglia di dimostrare di essere ancora un calciatore in grado di fare goal. Non è stata una scelta facile, perchè quando torni in un posto dove hai lasciato un ottimo ricordo la gente si aspetta molto da te, ma alla fine sono felicissimo di indossare di nuovo questa maglia“.
Una battuta anche sul mancato affare Berbatov e sulla sua esperienza alla Juventus: “Sono stato contento quando ho sentito che Berbatov non arrivava più. Il mio procuratore mi aveva avvisato che la Fiorentina stava cercando qualche attaccante, e dunque ci ho sperato fino alla fine. Alla Juve sono stato bene, quando è arrivato Conte credevo di rientrare nei suoi piani, ma così non è stato, perciò ho preferito andar via“.
Toni spiega poi i motivi che l’hanno allontanato dal calcio arabo: “I soldi non mi interessavano, credevo di trovare un altro calcio lì. Ma una volta dentro, mi son reso conto che non era quel che volevo. Ho pensato che se uno vuol giocare ancora a calcio deve farlo sul serio, come pure se si vuol smettere bisogna farlo in maniera definitiva. Ecco perchè son andato via da lì“.
Una parola infine sulle ambizioni dei viola e sul compagno Jovetic: “E’ arrivato un bravo allenatore, uno che ci fa lavorare molto con la palla. Quando mi ha visto mi ha chiesto subito quanto pesavo. Sono stati fatti acquisti importanti, ma per prima cosa puntiamo alla salvezza. A Stevan ho detto di dimostrarmi di essere tra i più grandi del campionato. E di passarmi qualche pallone da buttare dentro“.
Toni è carico, ha voglia di andare di nuovo sotto la Fiesole a fare il gesto con la mano vicino all’orecchio. I ricordi della Scarpa d’Oro vinta nel 2006 sono ancora vivi. In fondo, 35 anni non sono poi tanti per dimostrare al mondo di essere ancora un bomber vero.
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