La legge del VAR non è uguale per tutti

La legge del VAR non è uguale per tutti: lo strumento tecnologico, così a lungo invocato per azzerare i torti e spegnere le polemiche, in realtà, ha fatto tutto il contrario!

Perché?

Quel che non convince del VAR è l’abissale difformità di giudizio da caso a caso: il protocollo dovrebbe essere chiaro, eppure viene applicato in modo diametralmente opposto ad episodi analoghi. Perché? Vorremmo che qualcuno ce lo spiegasse, ma, in attesa che chi di dovere ci illumini, se mai lo farà, proviamo a mettere a confronto due situazioni simili, che sono state però valutate in maniera diversa…

Due pesi…

Minuto numero 62 di Inter-Bologna: il difensore rossoblù, Corazza, allarga maldestramente il braccio in area, impattando il pallone, ma l’arbitro La Penna non se ne avvede e lascia correre… A quel punto, il VAR Serra richiama al monitor il direttore di gara, che, dopo aver rivisto l’episodio, concede, giustamente, il calcio di rigore ai padroni di casa.

… E due misure

Ci domandiamo per quale arcana ragione, il VAR Fabbri non sia intervenuto allo stesso modo a Genova per correggere l’errata decisione di campo dell’arbitro Massa, che non vede (o forse sorvola?) un plateale fallo di mano di Bani nell’area rossoblù e nega di conseguenza un rigore solare alla Juventus!