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Fino alla fine

La Juve suona la… Sesta!

I bianconeri battono 6-1 la Salernitana e volano ai quarti di finale di Coppa Italia!

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E’ un’orchestra quasi perfetta quella che ieri sera, alla prima del nuovo anno allo Stadium, ha deliziato i tifosi bianconeri, sempre più fiduciosi nelle potenzialità della squadra e consapevoli che questa possa davvero essere la stagione della ripartenza.

Per la prima volta da agosto, i ragazzi di Allegri si concedono una pausa dai ferrei dettami del “corto muso”, sfoderando una prestazione maiuscola, condita da una goleada che non ammette repliche e porta la squadra ai quarti di finale, dove ad attenderla ci sarà il Frosinone, che, sebbene non rappresenti lo spauracchio per antonomasia, ha, comunque espugnato il San Paolo con un roboante poker.

Certo, la Salernitana dell’ex Pippo Inzaghi (che, comunque, era riuscita a portarsi momentaneamente in vantaggio, seppur in maniera un po’ rocambolesca) non rappresentava certo l’avversario più ostico da affrontare, ma quello che più ha colpito è la determinazione che i bianconeri hanno mostrato nel riagguantare immediatamente il pari, per poi portarsi in vantaggio sul finire della prima frazione di gioco.

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Una voglia che non si vedeva da tanto, troppo tempo e che – facendo i dovuti scongiuri – è sintomatica di un cambio di rotta, al ritorno a quel DNA vincente che a Torino riveste la stessa importanza del Sacro Graal.

Funziona tutto a meraviglia nel concerto suonato all’Allianz: Chiesa, indemoniato e brillante quasi come ai tempi d’oro, inventa ed incanta; Cambiaso è un martello pneumatico sulla corsia di sinistra; Miretti sta svestendo progressivamente i panni dello scolaretto acqua e sapone, assumendo pian piano i connotati del calciatore maturo; Rugani, zitto zitto, svolge dignitosamente e senza particolari affanni il ruolo del comprimario nelle retrovie, e, comunque, anche sotto porta non manca di fornire il proprio apporto (la sua, infatti, è la seconda rete in stagione, dopo quella rifilata al Cagliari in campionato, peraltro con modalità molto simili); Weah, entrato nella ripresa, pare meglio inserito nei meccanismi di quanto non lo fosse fino a qualche mese fa, ed anche la rete che pone il sigillo sul match è di pregevole fattura.

Ma, anche questa volta, l’uomo copertina non può che essere lui, l’astro nascente della “cantera” bianconera: Kenan Yildiz, un ragazzo che sembra davvero possedere le stimmate del campione.

Il turco, anch’egli subentrato a partita in corso, dapprima provoca l’autorete del provvisorio 4-1 e, qualche istante dopo, sigla, con un capolavoro di tecnica e potenza, il pokerissimo, esibendo, come di consueto, la “linguaccia” che ricorda tanto quella sfoderata dal Capitano e numero 10 per eccellenza, colui che ha scritto pagine indelebili della storia di questo club: Alex Del Piero.

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Insomma, poco per volta, Allegri sta plasmando a propria immagine e somiglianza una creatura forse non bellissima da vedere, ma certamento consapevole dei propri mezzi.

Naturalmente sarebbe ingenuo credere che la larga vittoria ai danni dei campani possa essere indice del reale valore della squadra, che, comunque, rimane un cantiere aperto. Anzi, sarebbe bene dimenticare in fretta la sonora sestina, perchè la prossima domenica, all’“Arechi”, sarà tutto un altro film, dal momento che i granata hanno bisogno di racimolare punti salvezza, e sicuramente si presenteranno all’appuntamento con il coltello fra i denti, oltre che con la formazione titolare.

Del resto si sa, spesso e volentieri le ali dell’entusiasmo possono portare a volare in alto e sognare.

Ma le cadute possono essere anche più dolorose.

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E cadere proprio ora, quando il divertimento è appena iniziato, sarebbe un suicidio.

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