Fino alla fine
Juve: ora comanda Giuntoli!
La fine dell’era degli sprechi, l’inizio di una nuova epoca sostenibile!
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10 mesi agoon
Juve: ora comanda Giuntoli!
Se Massimiliano Allegri continuerà o meno la sua avventura in bianconero lo scopriremo a tempo debito.
Per ora sono troppe le priorità rispetto al futuro della panchina della Juventus; c’è un insperato scontro scudetto alle porte e una semifinale di Coppa Italia in programma ad aprile.
Insomma, su quel che sarà non possiamo fare altro che aspettare, ma su quel che è stato da questa estate, specie in tema di calciomercato, si possono assolutamente fare delle analisi e soprattutto delle riflessioni.
Work in progress
La situazione finanziaria della Juventus è ancora in evoluzione; a dispetto di quel potrebbe narrare qualche cantore, ad oggi il tempo delle pazze spese è finito.
La Juve, dopo la burrasca plusvalenze, che ha decapitato una classe dirigente e messo in pericolo la stabilità stessa della società, vuole ritornare a fare sul serio, ma a farlo senza andare oltre certi paletti.
Basta follie!
La Juve non vuole più soffocare nel mare magnum di stipendi folli e spese esose da club inglese, conscia della situazione generale in cui versa il calcio italiano.
Il primo passo verso la razionalizzazione della rosa e il ridimensionamento dei conti è stato l’ingaggio di Cristiano Giuntoli nello scorso giugno;
il dirigente toscano, fresco campione d’Italia con il Napoli, è arrivato a Torino con l’aurea dell’uomo forte, in grado di saper fare molto senza per forza avere a disposizione grandi mezzi. Le intuizioni, i giovani, le scommesse.
E se alla fine, in due sessioni, alla casella arrivi si contano solo 4 innesti (Djalò e Weah da Lille, Cambiaso di ritorno da Bologna, Alcaraz dal Southampton), con esborsi contenuti,
è nella mentalità che si è compreso quanto Giuntoli, che pure sta operando alla grandissima nel quotidiano (i risultati non mentono), stia facendo breccia nella storia recente della Juve.
Scontrandosi con la vecchia mentalità, quella che ha contraddistinto la Juve degli ultimi, dove è germinato il seme dell’allegrismo.
No, Max!
In estate, il tecnico toscano si era speso per avere Castagne, esperto terzino ex Atalanta, conoscitore del campionato italiano, come si era speso per Berardi e soprattutto Lukaku;
per quest’ultimo c’è stato un pressing asfissiante di Allegri, felicissimo di poter inserire l’indesiderato Vlahovic nella trattativa.
Ma quel folle scambio non so è mai concretizzato, come non si è mai realmente avvicinato l’esterno calabrese del Sassuolo, come è stata abbandonata la pista del belga in forza al Leicester. Coincidenze? Forse.
Se si pensa al mercato appena terminato, lo spartito è sembrato lo stesso;
richieste di calciatori di esperienza, conoscitori del campionato italiano (Bonaventura, Pereyra, Henderson, Bernardeschi), arrivi in tutt’altra direzione, come i già citati Djalò e Alvarez, o i giovanissimi Pedro Felipe e Azic per la Next Gen.
Il vento è cambiato
Il vento è cambiato, operazioni in stile campionato turco alla Juve non hanno più diritto di cittadinanza. Tocca che tutti se ne facciano una ragione.
Comanda Giuntoli, comanda il nuovo corso, e si è liberi di sposarlo o di togliere il disturbo. La porta, in questo caso, è sempre quella.
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