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Alberto Sordi e il calcio

Prima di intraprendere la carriera cinematografica, Albertone aveva tentato quella di calciatore…

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Alberto Sordi e il calcio

Se il set era il luogo di lavoro di Albertone, il rettangolo verde invece era quello dello svago: grande tifoso della Roma, amava il pallone e da giovane ci aveva anche giocato a discreti livelli…

Pulcino giallorosso

Prima di intraprendere la carriera cinematografica e diventare quel meraviglioso attore che tutti abbiamo amato, Sordi aveva

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tentato quella di calciatore, ma senza risultati apprezzabili: il piccolo Alberto tirò i primi calci al pallone nei Pulcini della Roma, segnalandosi più per la sua pigrizia che per il talento…

Si narra che un giorno, rivolgendosi all’allenatore, disse: “Giocamo, ma non corremo!

Romano e romanista 

Romano e romanista, Albertone non ha mai nascosto la propria incrollabile fede giallorossa, ribadita in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nel 2001:

Sono giallorosso fin da quando giocavo con una palla di stracci. Lo scudetto dell’83? Imbandierai le finestre di giallorosso. La mia casa è in una via di scorrimento, mi faceva piacere far vedere che anche io partecipavo ai festeggiamenti.

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Meglio morto che laziale!

Da tifoso romanista DOC, Sordi provava un’avversione profonda verso i cugini laziali e la lasciava trasparire nei suoi film… 

In una scena de Il Marito, Albertone recita la seguente battuta, accompagnata da una pernacchia, mentre parla al telefono:

Forza Roma, sempre forza Roma. Alla faccia tua e di tutti i laziali!

In Finché c’è guerra c’è speranza, mostra la sua tessera di abbonato alla Roma per la stagione 1974/75.

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Nello straziante capolavoro di Mario Monicelli, Un borghese piccolo piccolo, interpreta la parte di un padre tifosissimo della Roma, che perdona all’amato figlio la sua fede laziale.

Nella pellicola Di che segno sei?, si rivolge ai poliziotti apostrofandoli come laziali in accezione negativa, anzi offensiva!

Tifoso e dirigente 

Il 24 luglio 1991, il neo presidente giallorosso Giuseppe Ciarrapico nomina Sordi dirigente nella consulta del club. Albertone ricoprirà la carica per poco, ma il suo amore per la Roma non verrà mai meno:

Roma è una città universale e merita di avere una squadra di prestigio internazionale. Io mi auguro di essere chiamato presto a brindare per qualche vittoria.

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Vittoria che sarebbe arrivata nel 2001, anno del terzo scudetto della storia giallorossa: un successo a lungo atteso e festeggiato con entusiasmo da Albertone!

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