Connect with us

Un giorno all'improvviso

1 famiglia, 2 poltrone e 6 allenatori

La stagione del Napoli sin qui è stata surreale, ma chissà che adesso invece…

Published

on

La stagione del Napoli è tranquillamente paragonabile a un film drammatico. Almeno per il momento, si intende.

Una trama che aspeIa il suo colpo di scena, che chissà potrebbe magari arrivare da un momento all’altro per stravolgere il pubblico.

Un pubblico campione d’Italia in questo caso, che da questa stagione con lo scudeIo in mezzo al peIo si aspeIava ben altro di un nono

Advertisement

posto e di una loIa per un piazzamento in Conference League. Ma la famiglia De LaurenDis di cinema se ne intende parecchio

e, chissà, magari Calzona è proprio quello che serviva a stravolgere un copione drammaDco. Già il pareggio con il Barcellona può sembrare un primo segnale, ma ci sono altri 90 minuD

da giocare in Spagna prima di iniziare ad alta voce a inseguire un sogno dalle grandi orecchie che allo stato aIuale dei faV sembra più un’utopia che altro.

Ma c’è anche da dire, ed è quasi assurdo da pensare rivolgendo il nostro sguardo a meno di un anno fa, che per il Napoli è al momento

Advertisement

più facile pensare di poter accedere alla prossima Champions League vincendo questa, piuIosto che recuperare il ritardo di 9 punD da

Atalanta e Bologna, con Roma, Lazio e FiorenDna che nel mezzo dovrebbero rimanere a guardare.

Ma se decidessimo di allargare ulteriormente l’occhio dello speIatore seduto tra le poltrone di un cinema ad assistere all’ulDmo prodoIo

cinematografico della famiglia De LaurenDis, allora staremmo assistendo a ben altro, non a un semplice film drammaDco.

Advertisement

Staremmo parlando di un vero e proprio capolavoro dell’orrore. Eh già, è proprio così. Perché, forse inuDle ricordarlo, la famiglia De

LaurenDis da qualche anno è anche proprietaria del Bari, società rilevata dal fallimento e portata dalla Serie D a un passo dalla Serie A in appena cinque stagioni.

Nel primo anno in Serie B, da neopromossa, i galleV hanno accarezzato il sogno della doppia promozione, sfumato a una manciata di

secondi dal termine della finale dei playoff contro il Cagliari, per mano (anzi per piede, è il caso di dirlo) di PavoleV, in rete al 94’, a 120

Advertisement

secondi dal ritorno in Serie A dei pugliesi dopo 12 anni di assenza. Certo è che, dopo un finale così tragico, a Bari si aspeIavano sicuramente un 2023/2024 decisamente diverso.

E invece la classifica parla molto chiaro: i biancorossi sono decimi, a un punto dalla zona playoff dopo essere staD tremendamente

vicini alla zona playout per buona parte della stagione. Ecco, ora lo speIatore ha il quadro completo del film a cui sta assistendo. Napoli

da una parte, Bari dall’altra. Ma meVamo ancor più carne al fuoco, cinematograficamente parlando. Il Dtolo di questo spin off è “1 famiglia, 2 poltrone e 6 allenatori”.

Advertisement

Perché, conD alla mano, con l’arrivo di Calzona sulla panchina azzurra, dopo l’inizio di Rudi Garcia e il tentaDvo, fallito, di salvare

il salvabile dell’amico Walter Mazzarri, il Napoli si trova soIo la guida del suo terzo allenatore in stagione.

Niente di diverso a Bari: a Michele Mignani era stata confermata la fiducia della società dopo il ko contro il Cagliari, poi revocata per

chiamare Pasquale Marino, anche in questo caso, per salvare il salvabile e, infine, affidare la panchina all’usato garanDto di Beppe Iachini.

Advertisement

Dunque, facendo ordine, da un lato (Napoli) Rudi Garcia, Walter Mazzarri e Francesco Calzona, dall’altro (Bari) Michele Mignani, Pasquale Marino e Beppe Iachini.

Sembra in realtà la trama esaIa di “Avengers – Civil War” dove i supereroi, prima amici, si scontrano poi tra loro per alcune incomprensioni.

Resta invece solo un dato oggeVvo: 6 allenatori che almeno fino a fine stagione saranno a libro paga di una sola famiglia che

gesDsce due società del calcio professionisDco italiano, incapaci di rispeIare le aIese di due piazze importanDssime nel panorama

Advertisement

calcisDco italiano e altreIanto incapaci di andare oltre il nono e il decimo posto. Se non è un record, davvero poco ci manca.

E pensare che c’è chi ancora crede che la mulDproprietà sia una buona soluzione per il futuro del calcio italiano. Su questo magari ci

ritorneremo in futuro, per il momento ordiniamo dei pop corn e rimaniamo in aIesa di un colpo di scena che possa stravolgere la trama di questo deludente film a cui sDamo assistendo.

Advertisement
Continue Reading
Advertisement
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *