Pallonate
Decisivi in finale di Champions, ma dimenticati
A volte è un insospettabile a rubare la scena, segnando il gol-vittoria e regalando la Coppa dalle Grandi Orecchie alla propria squadra…
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9 mesi agoon
Decisivi in finale di Champions, ma dimenticati
A volte è un insospettabile a rubare la scena, segnando il gol-vittoria e regalando la Coppa dalle Grandi Orecchie alla propria squadra…
1) Peter White
All’esordio assoluto in Coppa dei Campioni, nella stagione 1981/82, la matricola Aston Villa arriva in fondo al massimo torneo continentale e batte il favoritissimo Bayern Monaco in finale grazie a un gol del centravanti Peter White!
2) Carlos Alberto
L’edizione 2003/04 della Champions League segna la consacrazione di Josè Mourinho, capace di guidare il Porto alla conquista del massimo alloro europeo, sbaragliando corazzate del calibro di Manchester Utd e Deportivo La Coruna!
In finale, i lusitani travolgono il Monaco con un netto 3-0: ad aprire le marcature è il giovane brasiliano Carlos Alberto!
3) Juliano Belletti
Parigi, 17 Maggio 2006. Il Barcellona è sotto di un gol, Rijkaard corre ai ripari e manda in campo Belletti al posto di Oleguer.
Un terzino per un altro, tatticamente cambia poco, anzi nulla. Chi si aspettava l’ingresso di un attaccante rimane spiazzato, ma la mossa del tecnico olandese si rivelerà azzeccata.
A firmare il gol-partita sarà infatti proprio il neo entrato con un diagonale da posizione defilata che fa passare il pallone sotto le gambe di Almunia e regala ai blaugrana la coppa dalle grandi orecchie!
4) Juary
27 maggio 1987, il Prater di Vienna ospita l’atto conclusivo della Coppa dei Campioni. A giocarsi il massimo alloro europeo per club, il Bayern Monaco di Udo Lattek e il Portoguidato da Artur Jorge.
I tedeschi partono forte e dopo 25′ passano in vantaggio, confermando le previsioni della vigilia, che li vedevano come i grandi favoriti.
Si va a riposo con i campioni di Germania avanti di un gol, ma nell’intervallo Jorge azzecca la mossa che cambia la storia del match:
fuori il centrocampista Quim, dentro l’exattaccante di Avellino e Inter, Juary. E proprio il brasiliano sarà il grimaldello grazie al quale il Porto riuscirà a scassinare il catenaccio bavarese.
Nel breve spazio di 2 minuti, dal 78′ all’80′, Juary lascia la sua impronta indelebile su una partita che pareva decisa.
Prima stoppa un pallone nell’area di rigore avversaria e, con un tocco che scavalca il portiere in uscita, serve Madjer spalle alla porta:
l’algerino tira fuori dal cilindro un colpo di tacco da far invidia alle magie di Harry Potter e deposita la palla nella porta sguarnita.
Se è vero che, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia, invertendo i ruoli di Juary e Madjer, l’esito dovrebbe rimanere uguale…
E così è infatti: Madjer fugge via sulla sinistra, mette a sedere Winklhofer e crossa in mezzo con il mancino, Pfaff abbozza l’uscita ma non arriva sul pallone che spiove sul secondo palo verso l’accorrente Juary che di ginocchio lo appoggia in rete.
La rimonta è completa, il Porto è campione d’Europa per la prima volta nella sua storia!
5) Basile Boli
Fabio Capello aveva disposto attente marcature su Rudi Voeller e Alen Boksic, ma forse non si aspettava che a svettare in mezzo all’area rossonera sugli sviluppi di un corner fosse il roccioso difensore Basile Boli, autore del gol che condannò il Milan e regalò la Champions all’Olympique Marseglia!