Milan, la stagione è fallimentare

Restano ancora 5 giornate di campionato che comprendono, tra le altre, la parita con la Juventus, ma la stagione del Milan può considerarsi sostanzialmente conclusa. A meno di harakiri dell’ultimo minuto, il Milan finirà con il raggiungimento dei seguenti risultati:
– 2’ posto in campionato dietro l’Inter;
– 3’ posto nel girone di Champions
League dietro Borussia Dortmund e
Paris Saint Germain;
– Eliminazione ai quarti di finale di
Europa League contro la Roma;
– Eliminazione ai quarti di Finale di
Coppa Italia contro l’Atalanta.
Il raggiungimento della semifinale da parte di Borussia e PSG ha un po’ rivalutato il terzo posto del Milan, ma la realtà è che i due club visti nel girone sembravano tutt’altro che imbattibili e rimane intatta la sensazione che i rossoneri abbiano buttato alle ortiche la qualificazione in perdendo malamente in casa contro i tedeschi. Dunque, l’unico risultato che può definirsi positivo è quello in campionato, sempre se rimarrà tale.
Il problema del secondo posto in campionato è che stiamo parlando di un secondo posto a distanza siderale dal primo. Infatti, dopo la sconfitta nel derby che ha dato la matematica certezza dello scudetto, i nerazzurri sono volati addirittura a +17. Un campionato nel quale il Milan ha smesso di essere competitivo per il titolo da novembre non so quanto possa essere considerato in maniera positiva.

Quindi si, non sarebbe un sacrilegio definire la stagione fallimentare, o comunque assolutamente negativa. Le premesse a inizio stagione dopo il mercato roboante erano ben altre. Con questi risultati tutti devono assumersi le proprie responsabilità, a cominciare da Stefano Pioli. L’allenatore del Milan in 8 mesi non è riuscito a dare minimamente solidità difensiva alla squadra, ma soprattutto nell’ultima settimana ha fatto subire ai tifosi un’umiliazione senza precedenti.