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ESCLUSIVA – Davide Baiocco: “Vi racconto Del Piero e Trezeguet”

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Di Davide Sacchetti

Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta per te Catania?
“Catania per me ha rappresentato un luogo che definirei come una seconda casa perché non ho fatto solo la professione che amo, ma un luogo dove sono riuscito a condividere insieme alla gente emozioni che è raro vivere in altre esperienze lavorative”.

Quando hai giocato insieme a Mascara si vedeva già che aveva la leadership per diventare un simbolo?
“Guarda penso che ci siano tanti tipi di leadership, quando diventi una guida riconosciuta dal gruppo puoi farlo in tantissimi modi, credo che Beppe a livello tecnico e di comunicazione ma anche di responsabilità che si prendeva con tutto il gruppo i tifosi e la dirigenza sia stato una persona che è riuscita a essere riconosciuta come un esempio”
Un fattore molto importante nella tua carriera è stato il passaggio a Perugia?
“Per me partiamo dal presupposto che Perugia non è stata un passaggio ma per me Perugia è casa, è il posto dove per primo sono riuscito a realizzare il sogno di milioni di bambini, Perugia la famiglia Gauzzi Serse Cosmi mi ha dato l’opportunità di realizzare un sogno di giocare in Serie A, per me Perugia rappresenta non un passaggio ma un inizio di una lunga avventura molto bella”
Un annedoto su Serse Cosmi
“Guarda per me Serse è un fratello maggiore è colui che ha creduto in me e credo nella vita per poter tirar fuori il nostro potenziale c’è bisogno di qualcuno che crede in noi stessi. Io devo solo dire grazie a Serse è una persona vera sincera pura schietta quindi per me è stato determinante per la realizzazione del mio sogno quindi gli sarò sempre riconoscente e ci lega un grande affetto”
Compagni di squadra con grande talento a Perugia?
“A Perugia c’erano tanti campioni che hanno dimostrato il loro talento non solo a Perugia ma nelle tante squadre dove hanno giocato, giocatori forti del calibro di Materazzi Liverani, Ze Maria”
Un passaggio molto importante della tua carriera è stato il passaggio alla Juventus: le prime sensazioni quando si arriva in un top club?

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“La Juventus è stata un esperienza importante non è andata come speravo sarebbe stato bello magari stare più anni alla Juventus perché parliamo di un top club a livello mondiale però è stata ugualmente formativa perché ho incontrato dei campioni che mi hanno trasmesso la mentalità del miglioramento continuo gente che a livello personale di gruppo e individuale hanno raggiunto tutto quello che si poteva raggiungere, e nonostante ciò in ogni allenamento ogni giorno puntavano e cercavano il miglioramento continuo, quindi questo credo sia un grandissimo esempio di cosa vuol dire non accontentarsi. La Juventus mi ha insegnato la mentalità vincente, del miglioramento, ma anche altre componenti che mi venivano trasmesse dalla mia famiglia come l’umiltà”
Quale era l’atteggiamento dei campioni come Del Piero, Nedved e Trezeguet in allenamento?
“L’atteggiamento era un fattore molto importante e loro te lo facevano capire attraverso l’esempio infatti io vedevo che Del Piero e Trezeguet attraverso l’esempio e la dedizione si fermavano a fine allenamento a provare tiri in porta dribbling, capisci che questi fattori contano più di mille parole”
Come ti sei trovato a Brescia e che sensazioni ti ha lasciato?
“Ma è stata un esperienza molto importante perché abbiamo vinto il campionato di Serie B, non è finito benissimo perché la società l’anno successivo ha deciso di fare investimenti diversi di cambiare radicalmente il progetto tecnico e infatti ha portato la retrocessione. L’unico rammarico di Brescia è stata la retrocessione e comunque aver potuto influire poco nel mantenere la categoria per scelte non dipendenti da me”
Hai mai ricevuto offerte da club esteri?
“Ho avuto la possibilità di andarci quando ero al Brescia al secondo hanno avevo un offerta dal Crystal Palace che però non si è concretizzato perché il Brescia non mi ha lasciato andare quindi si era un mio desiderio andare a giocare in altri campionati ma soprattutto sono affascinato dal calcio inglese dalla loro mentalità che hanno e come affrontano lo sport tutto rimane dentro il campo, sarei andato volentieri ma non c’è stata la possibilità”
I 5 giocatori più forti che hai affrontato?
“Ronaldo Luis Nazario Da Lima, Zidane, Baggio, Kakà, Seedorf ma ti potrei dire anche altri come Maldini Zanetti Recoba miliardi che oggi non ci sono”
I 5 giocatori più forti con cui hai giocato?
“Alessandro Del Piero, Liverani, Alessandro Diamanti, Davide Di Michele E Giuseppe Mascara”

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