28 Maggio 2003, la rivincita di Ancelotti

Esattamente 21 anni fa il Milan vinceva la sua sesta Champions League. I rossoneri ne hanno fatte tante di finali, ma quella ha ancora oggi un sapore speciale. Affrontare la Juve nell’ultimo atto della competizione dopo aver eliminato l’Inter in semifinale è un qualcosa che difficilmente potrà ripetersi. Il fatto pittoresco è che il Milan si sbarazzò delle due rivali connazionali senza mai batterle. Doppio pareggio contro l’Inter e vittoria ai rigori contro la Juve.

Quella finale è conosciuta anche come la rivincita di Ancelotti. Lui che aveva allenato i bianconeri per due stagioni, ma non aveva vinto nulla. Venne esonerato dopo due secondi posti e tacciato come perdente. Quel 28 maggio si prese una bella rivincita alzando la coppa in faccia alla sua ex squadra. “La Champions del 2003 il mio trofeo più importante” disse molti anni più tardi. E’ la coppa che lo ha portato nel gota degli allenatori che contano. La prima di una lunga serie che sta continuando ancora oggi. E meno male che era un perdente.

La partita per la verità non fu incredibile. La Juve, sprovvista di Nedved, fece poco o nulla. Per quanto riguarda il Milan invece abbiamo un gol annullato a Shevchenko e una parata senza senso di Buffon su un colpo di testa di Inzaghi. Dopo 120′ di 0-0 alla fine il rigore decisivo lo mise a segno Shevchenko. Iconico ancora oggi è il suo sguardo prima di mettere la palla nell’angolino. 28 maggio 2003. Il Milan è campione d’Europa.