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INTER, LO SCUDETTO PORTA CAMBIAMENTI
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calcissimoQUESTA VOLTA LA PROPRIETA’ PASSA LA MANO
La squadra nerazzurra cambia proprietà dopo aver raggiunto il ventesimo scudetto
Dopo una lunga cavalcata cominciata lo scorso 19 agosto col successo interno col Monza, l’Inter, vincendo contro il Milan nella serata di lunedì 22 aprile 2024, conquista aritmeticamente con 5 giornate di anticipo il suo 20esimo scudetto, guadagnandosi il diritto di fregiarsi sul petto della seconda stella, a 58 anni di distanza dall’ottenimento della prima, a sua volta giunta a 58 anni dalla fondazione della società. Un successo strameritato quello degli uomini di Simone Inzaghi, capaci di inanellare una serie di primati che testimonia il predominio assoluto della squadra nel corso del campionato di Serie A 2023-24. Per i nerazzurri si tratta del secondo tricolore nelle ultime 4 stagioni, a tre anni di distanza dal successo con alla guida Antonio Conte. Nei due tornei in cui la squadra ha mancato il raggiungimento del primo posto sono comunque arrivate due Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e il raggiungimento di una finale di Champions League, al termine di un esaltante doppio derby europeo con i cugini del Milan. I 7 trofei in 4 anni, arrivati tra l’altro in un periodo storico non proprio di grassa dal punto di vista economico, testimoniano quindi l’efficienza della società presieduta da Zhang e amministrata con saggezza da Beppe Marotta e Piero Ausilio, che non sembrano per nulla intenzionati ad interrompere il ciclo di vittorie. Tuttavia, al termine dal campionato è giunta la scadenza del mandato della famiglia Zhang alla guida del club, a causa del mancato pagamento del debito nei confronti del fondo americano Oaktree, che subentra quindi al comando della società nerazzurra, pur avendo assegnato successivamente proprio a Marotta la presidenza dell’Inter. In casa nerazzurra non è la prima volta che la conquista del titolo di campione d’Italia porta a grandi cambiamenti.
LO SCUDETTO DEL CENTENARIO SEGNA LA FINE DELL’ERA MANCINI
Il campionato 2007-08, quello che porta al centenario della Beneamata, è caratterizzato da un dominio nerazzurro nei primi due terzi di campionato, tanto che a metà febbraio la squadra si trova 11 punti avanti alla Roma, ma da grandi sofferenze nell’ultima parte di annata. Dopo l’amara eliminazione in Champions League per mano del Liverpool la squadra ha un tracollo di risultati, dovuta anche ad una serie inenarrabile di infortuni, e si fa recuperare dai giallorossi punti su punti. La squadra riesce comunque a conservare sei punti di vantaggio a tre giornate dalla fine, ma prima la sconfitta nel derby e poi un incredibile pareggio interno contro il Siena, dopo essere stati in vantaggio due volte e aver fallito il match point su calcio di rigore, porta la squadra di Spalletti a -1 dai nerazzurri. A fine primo tempo dell’ultima giornata, il 18 maggio 2008 la Roma è addirittura campione d’Italia, ma intorno allo scoccare della mezz’ora il redivivo Zlatan Ibrahimovic segna a Parma una storica doppietta che consente all’Inter, al termine di un torneo soffertissimo, di laurearsi campione d’Italia per la terza volta consecutiva, la 16esima della sua storia. Roberto Mancini, a cui il Presidente Moratti non ha mai perdonato del tutto l’intervista di sfogo rilasciata dopo l’eliminazione europea, la quarta in altrettante stagioni, può così terminare dopo 4 anni il suo ciclo nerazzurro, caratterizzato da 3 scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane.
La stagione 2009-10 è la migliore della storia della società. La squadra, rinnovata per quanto riguarda il parco giocatori, ma nella prima parte della stagione lascia solo le briciole agli avversari e sembra destinata all’ennesima cavalcata trionfale. Col ritorno della Champions League a febbraio, vero oggetto del desiderio di Massimo Moratti, la squadra perde punti favorendo il ritorno in lotta di Milan e Roma. Mentre i rossoneri crollano alla soglia del rush finale i giallorossi riescono addirittura a sorpassare i nerazzurri, dopo una rincorsa partita da -14. Ma l’incredibile sconfitta interna per 2-1 per mano della Sampdoria, sancisce il definitivo contro sorpasso dei Mourinhiani. Le ultime tre giornate infatti non registrano ulteriori colpi di scena. Il 16 maggio 2010 a Siena, nello stesso campo di tre anni prima, l’Inter diventa campione d’Italia per la quinta volta consecutiva, la 18 esima della sua storia, completando uno storico sorpasso ai danni del Milan. Il successo di Siena è avvenuto dopo la vittoria in Coppa Italia del 5 maggio contro la Roma padrona di casa e prima del 22 maggio 2010, in cui la Beneamata conquisterà sotto il cielo di Madrid la terza Coppa dei Campioni della storia della società, realizzando così uno storico Grande Slam, diventando la prima squadra italiana a riuscirci. La stessa sera del trionfo ai danni del Bayern Monaco, Josè Mourinho saluta la squadra negli spogliatori del Bernabeu e sale sulla macchina di Florentino Perez, come testimoniato da un commovente abbraccio con Materazzi, per evitare ripensamenti di alcun tipo in agguato, iniziato così la sua avventura nel Real Madrid.
CON CONTE FESTA USA E GETTA: RITORNO AL TITOLO E ADDIO
La stagione 2020-21 per l’Inter inizia in un clima generale surreale. La stagione è precedente è finita a fine agosto, a causa delle note vicende del Covid, e il suo allenatore Antonio Conte pare essere rimasto a Milano controvoglia. La squadra inizialmente ne risente, tanto che a dicembre accusa un ritardo di 5 punti dal Milan capolista e termina all’ultimo posto, con conseguente eliminazione, il girone di Champions League. Dopo essersi rimessi in carreggiata, nel girone di ritorno i nerazzurri cambiano decisamente ritmo e, dopo essere passati in testa e allungato dopo uno strepitoso 3-0 nel derby meneghino, allungano ulteriormente il loro vantaggio fino al aggiudicarsi il 19esimo scudetto con 4 giornate di anticipo. Al termine delle 38 giornate l’ex allenatore della Juventus decide di lasciare Milano perché condivideva il progetto di ridimensionamento globale del progetto, dovuto a una situazione economica piuttosto precaria.
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