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Le parole di Spalletti

L’Italia vince all’esordio a Dortumund contro l’Albania nella prima gara di Euro2024. Una vittoria in rimonta.

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L’Italia vince all’esordio a Dortumund contro l’Albania nella prima gara di Euro2024. Una vittoria in rimonta.

L’inizio è stato tremendo, un’incomprensione tra Di Marco e Bastoni ha messo Bajrami in condizione di trafiggere Donnarumma dopo 29 secondi: il gol più veloce della storia degli Europei.

La squadra di Spalletti però non si è persa d’animo e in pochi minuti ha schiacciato la squadra di Silvinho nella propria area, trovando i gol della vittoria prima con Bastoni e poi con Barella.

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Queste le parole di Spalletti nel dopo gara, raccolte da tuttomercatoweb.com, prima il commento sull’errore iniziale:

“Sono cose che possono capitare, abbiamo commesso una leggerezza. I ragazzi sono stati doppiamente bravi: tutti hanno partecipato alla difficoltà del compagno, non hanno allargato le braccia per evidenziare l’errore del compagno ma hanno detto: ‘Va bene, non fa niente, andiamo avanti insieme’.

Perché bisogna condividere anche questi momenti, si divide tutto in parti uguali. Stasera hanno dimostrato di essere una squadra forte caratterialmente oltre che tecnicamente. Però ci sono cose da migliorare: ci sono situazioni in cui ci siamo piaciuti troppo, sulla cattiveria dobbiamo lavorare e fare meglio”. Spalletti a tuttomercatoweb

Una partita ben giocata dagli azzurri, che potevano mettere il risultato in sicurezza prima del fischio finale, visto il divario tecnico messo in campo: “Il divario l’hanno creato i ragazzi giocando un buon calcio. I ragazzi l’hanno giocata in maniera corretta. Poi è vero: è troppo poco un 2-1 dopo questa partita perché in fondo rischi con una pallata buttata dentro l’area di rigore.

Per fare un calcio gradevole alle persone c’è anche questa fase di pressione, dove si sta a palleggiare nella loro metà campo, altrimenti diventa quello che è sempre stato: da dietro si tira sul primo attaccante e si cerca una situazione di vantaggio. Abbiamo trovato tante volte l’uomo dietro la linea di pressione, ma a quel punto devi andare a puntare la linea difensiva e invece spesso siamo rimasti a giocarla, siamo andati indietro”.

Daniele Nordio

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