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Esclusiva Antognoni: “Troppi stranieri in Serie A”.

Davide Sacchetti intervista in esclusiva Antognoni: gli anni a Firenze e il problema del calcio italiano.

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Davide Sacchetti intervista in esclusiva Antognoni: gli anni a Firenze e il problema del calcio italiano.

Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta la Fiorentina per te oggi?
La Fiorentina per me ha rappresentato tutto, ci ho passato una vita quindi c’è sempre il rapporto di amicizia con i tifosi e con la città.


Ti sei rammaricato in quegli anni a Firenze di non accettare progetti più importanti per vincere qualcosa in più?
Ma guarda diciamo oggi visto il riscontro che ritrovo nei miei confronti credo di aver fatto anche la scelta giusta alla fine oggi quando vado in giro per Firenze tutti mi salutano volentieri e mi riconlscono se in quel periodo avessi deciso di cambiare area oggi non avrei queste dimostranze dei tifosi nei miei confronti, quindi alla fine ho vinto poco ma ho vinto l’affetto dei fiorentini che per me è la cosa più importante.

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Un giocatore che ti è rimasto più impresso alla Fiorentina?
Ma tutti cercavano di dare il massimo ma come amico che ancora tutt’oggi frequento è Moreno Roggi che ancora frequento lui ha avuto quello sfortunato infortunio al ginocchio e ha smesso di giocare giovanissimo.

Altri talenti come te ?
Altri giocatori che ho avuto la fortuna di avere in squadra erano Baggio Passarella Ramon Diaz Socrates. Anche da dirigente ho avuto giocatori importanti come Batistuta, Rui Costa.

Le vere differenze da giocatore e dirigente?
È un mestiere diverso da calciatore sei protagonista da dirigente uno che cerca di fare qualcosa di concreto per la tua squadra per la tua città per l’affetto che tu hai nei confronti dei tifosi.

In Italia o all estero hai mai ricevuto offerte da top club?
In Italia di veramente concrete ed esplicite ho avuto Juventus e Roma. Gli ultimi due anni li ho fatti in Svizzera che non era una prima scelta ma volevo fare un finale di carriera tranquilla.

Dove bisogna con il calcio italiano per tornare ad essere competitivi?
Ma bisogna investire sui giovani avere dei collaboratori e allenatori validi perché si inizia con i bambini a fargli fare un certo tipo di allenamento e preparazione e ritornare ad usare il pallone più che la corsa. Oggi si acquistano troppi stranieri mentre invece si dovrebbe investire più sui giovani italiani.

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