Fino alla fine
Motta e Giuntoli bocciano mezza squadra: ma non era Allegri che non riusciva a valorizzare la rosa?
Published
3 mesi agoon
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RedazioneMarco Palleschi Terzoli (Calcio Style)
Motta e Giuntoli bocciano mezza squadra: ma non era Allegri che non riusciva a valorizzare la rosa?
Alle possibilità sopite della rosa della Juventus, che quell’incapace di Allegri non era capace di far emergere, pare non credere neppure Motta.
La Juventus è forte. E ha un’ottima rosa. E’ competitiva e deve giocarsela alla pari dell’Inter, o comunque mal che vada finirle subito dietro. Quante volte avete sentito questo refrain la scorsa stagione? Tante, tantissime. Non dalla società, che ovviamente era la prima a essere consapevole della mediocrità dell’organico a disposizione di Massimiliano Allegri. E infatti, alla prima occasione utile, Cristiano Giuntoli sta facendo tabula rasa.
Titolari con Allegri, inadatti con Thiago Motta
Szczęsny; McKennie; Milik; Kostic; Rugani; De Sciglio; Nicolussi Caviglia; Arthur; Djalò; Chiesa più i giovani della Next Gen Barbieri e Nonge. Questo è l’elenco completo degli “epurati” bianconeri.
In totale la Juventus ha dichiarato fuori dal proprio progetto tecnico circa 122 milioni di giocatori, fonte Transfermarkt.
Di seguito, la lista completa:
- Chiesa: valore di mercato 35 milioni di euro.
- Szczęsny: valore di mercato 6 milioni di euro.
- McKennie: valore di mercato 28 milioni di euro.
- Milik: valore di mercato 6 milioni di euro.
- Kostic: valore di mercato 6,5 milioni di euro.
- Rugani: valore di mercato 4 milioni di euro.
- De Sciglio: valore di mercato 1 milione di euro.
- Nicolussi Caviglia: valore di mercato 3 milioni di euro.
- Arthur: valore di mercato 15 milioni di euro.
- Djalo: valore di mercato 12 milioni di euro.
- Barbieri: valore di mercato 2 milioni di euro.
- Nonge: valore di mercato 3 milioni di euro.
Certo è difficile spiegare ai dirigenti di una squadra che McKennie o Arthur valgano tutti quei soldi “perché lo dice Transfermarkt“, ma del resto questo era il metro di paragone che gli anti-Allegri utilizzavano per avvalorare le loro ridicole tesi. Ergo: una fonte o vale sempre oppure non vale mai. In sintesi, la premiata ditta Giuntoli-Motta ha dichiarato incompatibili con la propria restaurazione tecnica 10 giocatori della prima squadra su 24: praticamente metà squadra.
E non parliamo di elementi marginali della rosa, considerando che (se si eccettuano Barbieri e Arthur, che hanno trascorso l’ultima stagione in prestito in altre squadre, e Djalo, arrivato a Gennaio senza giocare neppure un minuto) tutti questi giocatori assieme hanno trascorso un totale di 13.457 minuti on the pitch. Arrivare in Champions League e vincere una Coppa Italia con una squadra composta per lo più da calciatori non ritenuti idonei al proseguimento del progetto tecnico, è o non è un miracolo sportivo?
Chiesa è l’emblema di una Juventus mediocre
Soprassediamo sulla querelle Djalo. Acquistato lo scorso Gennaio (infortunato) per soffiarlo all’Inter, quando Allegri si stracciava le vesti chiedendo Pereyra o Bonaventura. Non Modric o Kroos eh. E adesso finito fuori squadra, in quanto reputato non all’altezza da Thiago Motta. Anzi no, reintegrato perché Todibo è andato al West Ham. Quindi resta, con Kalulu preso per fare il vice-Danilo. Quando si dice avere le idee chiare…
Chiesa, poi, è lo specchio di una Juventus avviluppata attorno alla propria mediocrità. Giocatore deificato ogni oltre suo merito sportivo. In particolare dall’opinione pubblica: tifosi, anti-Allegri di professione o pseudo-commentatori di sorta, che agitavano nell’etere le loro torce e i loro forconi accusando il tecnico labronico di non saper valorizzare un fuoriclasse. Sei mesi dopo Chiesa è stato messo fuori rosa dal nuovo allenatore.
Almeno con Allegri in panchina ci andava, sebbene la Juventus girasse molto meglio con Milik o Kean (o tutti e due) al fianco di Vlahovic. Già, Vlahovic. Anche per lui sono finiti gli alibi. Sebbene incontrare Max sia stata la miglior cosa che potesse capitare al serbo, basti vedere quanto lo ha migliorato come giocatore, nelle menti dei miopi fruitori sportivi aleggia ancora l’alibi dell’ex-Fiorentina che “non segnava per il gioco di Allegri“.
Bene, adesso Allegri non c’è più. E’ arrivato Motta, che “gioca bene” e ha saputo valorizzare Zirkzee: uno dei calciatori più chiacchierati della scorsa Serie A. Poco male se non esiste giocatore più lontano da Vlahovic del neo-acquisto del Manchester United. E l’anno prossimo la Juventus a centrocampo schiererà Douglas Luiz, Thuram e (forse) Koopmeiners. Non Locatelli, McKennie o Cambiaso adattato. Se quella squadra avrebbe dovuto vincere il campionato, allora questa a logica dovrebbe vincere la Champions.
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