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Atalanta da scudetto? Ecco cosa dice Sacchi

Sacchi non ha mai nascosto la sua ammirazione per l’Atalanta, una squadra che rappresenta un esempio di come le idee battano i soldi.

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Arrigo Sacchi non ha mai nascosto la sua ammirazione per l’Atalanta, una squadra che, secondo lui, rappresenta un esempio di come nel calcio non siano necessari solo i soldi, ma soprattutto le idee. “Vincere lo scudetto con l’Atalanta sarebbe la dimostrazione che per avere successo non servono solo i soldi, ma anche una programmazione chiara e un progetto solido,”afferma Sacchi a La Gazzetta dello Sport

LA FORZA DELL’ATALANTA

L’Atalanta ha dimostrato di essere una squadra completa, con un grande allenatore come Gasperini e una società seria e solida alle spalle. Nonostante le difficoltà legate agli infortuni e alle questioni di mercato, la squadra bergamasca ha iniziato la stagione alla grande, come dimostrato dalla vittoria contro il Lecce. Sacchi elogia Gasperini per la sua capacità di gestire le emergenze e mantenere alta la qualità del gioco, anche in assenza di giocatori chiave come Scamacca, Zaniolo, Scalvini, Koopmeiners e Lookman.

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UN ALLENATORE STRATEGA

Sacchi non ha dubbi sulla qualità dell’allenatore atalantino, definendolo un autentico maestro nel gestire il collettivo. “Gasperini ha dimostrato che il gruppo viene sempre prima del singolo giocatore. L’Atalanta è una formazione europea per mentalità, intensità e coraggio, e Gasperini è lo stratega che sa come costruire una squadra armoniosa e orientata all’attacco.” Per Sacchi, il calcio offensivo e collettivo di Gasperini è la vera chiave del successo dell’Atalanta, in netto contrasto con il calcio difensivo tradizionale italiano.

IL FUTURO DELL’ATALANTA

Guardando avanti, Sacchi è convinto che l’Atalanta possa ambire allo scudetto, a patto che i giocatori mantengano l’umiltà e la voglia di migliorarsi ogni giorno. “Con una continuità di rendimento ad alti livelli, e con Gasperini alla guida, l’Atalanta ha tutte le carte in regola per puntare al titolo. L’importante è non perdere mai l’umiltà, quella stessa umiltà che ha portato la squadra ad essere una delle più temute in Italia e in Europa.”

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