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Fino alla fine

Vlahovic: l’astinenza da goal ed i problemi per Thiago Motta

Dusan Vlahovic è finito sul banco degli imputati dopo la prova tutt’altro che positiva, anzi incolore, contro il Napoli.

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Davide Giordana

Vlahovic: l’astinenza da goal ed i problemi per Thiago Motta

Dusan Vlahovic è finito sul banco degli imputati dopo la prova tutt’altro che positiva, anzi incolore, contro il Napoli.

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Forse parlare di ‘caso’ è troppo presto, ma un campanello d’allarme in casa bianconera è scattato: infatti la Juventus fa tantissima fatica a trovare la via della rete.

Se nella gara di Champions League contro il PSV i bianconeri sono riusciti ad esultare per ben tre volte, la situazione si è fatta decisamente più complicata in Serie A, dove le avversarie si chiudono e ti concedono meno spazio.

La squadra di Thiago Motta, con lo 0-0 contro il Napoli, per la terza volta consecutiva in campionato chiude una partita a reti inviolate: se traduciamo le zero reti subite in una difesa ermetica, dobbiamo parlare di tutto l’opposto per quanto riguarda la fase offensiva.

Ed a finire sul banco degli imputati dopo il match contro i partenopei dell’ex Antonio Conte è stato Dusan Vlahovic. 

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L’attaccante serbo è incappato in un’altra prova negativa, una prestazione così incolore da far decidere a Thiago Motta di lasciarlo negli spogliatoi dopo soli 45’ di gioco.

Solamente due reti in stagione

Considerando tutte le partite ufficiali sin qui giocate dalla Juventus in stagione, troviamo un dato che non può far sorridere nessuno: Dusan Vlahovic ha segnato solamente in due occasioni e nella stessa partita.

Il serbo è partito forte proponendo prestazioni convincenti prima contro il Como e poi contro l’Hellas  Verona (doppietta e unici 2 goal sin qui siglati): da quel momento ha smesso di incidere in campionato.

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I numeri non mentono mai e certificano che Vlahovic non segna da 315’ e che il suo nome non è finito sul tabellino dei marcatori in 5 gare su 6: ma quello che però più fa riflettere è il fatto che faccia fatica ad entrare in partita.

La differenza con Zirkzee

Nella decisione della Juventus di affidare la guida della Prima Squadra a Thiago Motta, sono stati in molti a vedere in questa scelta un’ottima notizia: in particolare per Dusan Vlahovic.

Il numero 9 bianconero, dopo le stagioni agli ordini di Allegri, avrebbe avuto l’occasione di essere allenato da un tecnico che vuole un calcio più offensivo e che da un’idea di gioco più simile a quella della Fiorentina di Vincenzo Italiano.

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Ma in questa prima parte di stagione si evidenzia un qualcosa che forse era prevedibile: Vlahovic deve lavorare molto per diventare l’attaccante ideale per Thiago Motta.

L’italo brasiliano ha convinto tutti, nella scorsa stagione, con uno lavoro incredibile e straordinario a Bologna: ma la punta di diamante della sua squadra era Zirkzee, ovvero una punta che riusciva a far girare la squadra come pochi.

L’olandese, infatti, è bravissimo nell’indietreggiare, andare incontro ai centrocampisti, difendere palla e favorire gli inserimenti di chi arriva da dietro: un tassello nella quale tutto gira intorno a lui. 

Vlahovic, come sappiamo, è un giocatore diverso e non ha mai avuto nella difesa della palla spalle alla porta la sua qualità migliore: un rapace capace di andare a rete in modi diversi, ma non il tipo di attaccante che porta fluidità nella squadra.

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La sostituzione contro il Napoli

In questo primo scorcio di stagione la Juventus ha un grosso problema: in caso di assenza di Vlahovic i bianconeri non hanno un centravanti che possa sostituirlo.

Thiago Motta crede sia in Nico Gonzalez che in Weah e vede in loro due alternative che possono adattarsi a giocare al centro dell’attacco.

Anche a Firenze, a fronte dei problemi in fase offensiva della Fiorentina, in molti hanno avanzato l’ipotesi di vedere Nico Gonzalez schierato come ‘falso nove’, ma di fatto Italiano non ha mai certificato il fatto.

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L’argentino è forte di testa e sa inserirsi in area, ma fare il centravanti puro è totalmente diverso. Questo lo ha dimostrato anche Weah che contro il Napoli ha garantito alla Vecchia Signora più dinamicità, ma non quello che un bomber di razza dovrebbe avere.

Il vero vice Vlahovic è Milik, ma il polacco è fermo ai box da quasi 4 mesi e non tornerà a disposizione prima di ottobre.

Un grosso problema non facile da risoluzione.

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