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Inter e Milan: il caso ultras

La Procura di Milano vuole verificare i rapporti tra gli ultras ed le due società. Intanto Chinè richiede le carte.

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Davide Giordana

Inter e Milan: il caso ultras

La Procura di Milano vuole verificare i rapporti tra gli ultras ed le due società. Intanto Chinè richiede le carte.

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Inter e Milan potrebbero essere coinvolte nel terremoto che ha scosso il tifo organizzato all’interno dei due club.

Secondo quanto riportato dall’ANSA, la Procura di Milano ha aperto un procedimento nei confronti delle società milanesi. Ad oggi nerazzurri e rossoneri non risultano indagati dalla magistratura ma dovranno fornire spiegazioni sui rapporti con gli ultras.

Il procedimento verso le società

Secondo quanto riportato dall’ANSA, Inter e Milan non sono indagate dalla Procura di Milano ma dovranno dimostrare di aver reciso i legami con il mondo ultrà, soprattutto sul fronte riguardante i biglietti.

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La richiesta di Chinè

Sempre secondo quanto riportato dalla testata, nella tarda mattinata odierna il Procuratore Federale Giuseppe Chinè avrebbe chiesto le carte dell’inchiesta ai magistrati.

Il rischio per Inter e Milan

Se Inter e Milan non dovessero riuscire a dimostrare quanto richiesto dalla Procura milanese, si potrebbe andare davanti alla ‘Sezione Misure di Prevenzione’ del Tribunale che potrebbe adottare un provvedimento di amministrazione giudiziaria.

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Da verificare, invece, la situazione a livello sportivo.

Dirigenti? Nessun indagato

Il Procuratore Viola, in conferenza stampa, ha confermato che i dirigenti dei due club non sono indagati: anzi, le due società rientrerebbero nei “soggetti danneggiati” da quella che è stata definita una “deriva criminale degli stadi italiani”.

Il provvedimento del GIP

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Nel provvedimento con cui il GIP ha disposto il fermo per 19 ultras di Inter e Milan (notizia riportata da ‘Calcio e Finanza’), si legge che le indagini “hanno evidenziato che la Società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo“.

In particolare, riguardo ai biglietti per la finale di Champions League 2023 contro il Manchester City, uno degli ultrà fermati “non aveva esitato ad esternare forti pressioni sullo SLO (Supporter Liaison Officer) dell’Inter e su ex calciatori (Materazzi, Zanetti), sull’allenatore (Inzaghi) chiedendo la ratio della scelta societaria“.

L’inchiesta ultras

L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato nel corso della mattinata odierna e che ha portato all’arresto di diversi esponenti del mondo ultras legati alle curve di Inter e Milan.

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Le accuse nei confronti delle persone fermate state: associazione per delinquere (con l’aggravante del metodo mafioso fino all’estorsione), lesioni ed altri gravi reati.

Milan: la posizione del club

Il Milan, tramite l’ANSA, ha preso posizione sull’inchiesta fornendo massima collaborazione: 

“In merito alle indagini che coinvolgono esponenti delle tifoserie organizzate, il Club rossonero si è immediatamente reso disponibile a collaborare con gli inquirenti, per fornire qualsiasi documentazione e informazione richiesta”.

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