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L’Italia di Spalletti risorge: Retegui guida gli Azzurri verso nuove vette

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L’Italia di Spalletti risorge: Retegui guida gli Azzurri verso nuove vette

di Lucia Giordano

L’Italia di Luciano Spalletti torna a far parlare bene di sé. 

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Dopo aver pareggiato contro il Belgio e aver vinto contro Israele, gli Azzurri si sono confermati al primo posto del Gruppo 2 della Lega A della UEFA Nations League, mostrando un’eccelsa qualità di gioco e una profondità di rosa notevolmente migliorata rispetto al recente passato.

 Tra i nomi da lodare nel corso di questa competizione, figura sicuramente quello di Mateo Retegui, autore di due reti e un assist, che ha dimostrato di poter essere un elemento chiave per la Nazionale.

A proposito dell’attaccante di proprietà dell’Atalanta, ha parlato anche il noto giornalista Paolo Condò, che, nel suo editoriale su La Repubblica, ha espresso parole al miele e ha chiarito la propria posizione di cautela a favore del giovane attaccante.

 “L’ultima volta in cui l’Italia è stata pienamente soddisfatta del suo centravanti risale a quasi vent’anni fa, quando Luca Toni sostenne il ruolo con gioco e gol fra il Mondiale 2006 e l’Europeo 2008”, ha ricordato Azzurri Condò, evidenziando l’importanza di avere un attaccante di riferimento nel gioco degli Azzurri.

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Condò ha anche sottolineato che, “naturalmente, è presto per elevare Retegui al rango di Toni e dei suoi antenati; finché non timbri col tuo nome un grande torneo, resti un aspirante”. 

Tuttavia, le prestazioni fornite dal giovane attaccante in gare come quella di Udine autorizzano a nutrire speranze per il futuro. “In qualsiasi sistema di gioco, la possibilità di appoggiarsi a un ‘9’ agevola moltissimo gli altri dieci”, ha affermato il giornalista, sottolineando come Retegui possa rappresentare un punto di riferimento cruciale per la Nazionale.

L’ottima forma di Retegui è un segnale positivo per Spalletti e per gli azzurri, che cercano di costruire una squadra competitiva in vista delle prossime sfide. Con un gruppo di giovani talenti che si sta affermando, l’Italia potrebbe finalmente ritrovare quella solidità offensiva che è mancata negli ultimi anni.

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