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Champions League, la finale 2027 non sarà neanche a Roma che ritira la candidatura

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Champions League, la finale 2027 non sarà neanche a Roma che ritira la candidatura

di Giuseppe Petruzzini

Il sogno di vedere la finale della UEFA Champions League del 2027 in Italia si è infranto ufficialmente con il ritiro della candidatura dello Stadio Olimpico di Roma. Dopo il precedente rifiuto della UEFA di considerare Milano, a causa dei problemi strutturali e logistici legati al vecchio Stadio San Siro, l’unica speranza per il Paese era affidata alla Capitale. Tuttavia, con il ritiro della candidatura romana, l’Italia perde la possibilità di ospitare il prestigioso evento calcistico, segnando un ulteriore colpo per il calcio italiano e la sua presenza nelle grandi manifestazioni internazionali.

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La questione di San Siro e il no a Milano

La questione della mancata assegnazione della finale a Milano si è concentrata principalmente sui problemi dello Stadio Giuseppe Meazza, meglio noto come San Siro. Lo storico impianto, che ha ospitato eventi calcistici di portata mondiale come la finale di Champions League nel 2001 e nel 2016, si trova attualmente al centro di un dibattito sull’opportunità di una sua riqualificazione o addirittura demolizione. Molte delle sue infrastrutture sono ormai datate e non rispondono pienamente ai rigidi criteri imposti dalla UEFA per ospitare eventi di questa portata.

La UEFA ha infatti sottolineato come la mancanza di una pianificazione chiara per i lavori di ristrutturazione dello stadio e l’incertezza legata alla sua futura gestione abbiano giocato un ruolo decisivo nel respingere la candidatura milanese. Nonostante l’importanza di Milano come centro economico e culturale e il forte legame della città con il calcio internazionale, le condizioni di San Siro hanno reso impraticabile l’idea di portare la finale nel capoluogo lombardo.

Roma e il ritiro della candidatura dello Stadio Olimpico

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Dopo il “no” a Milano, le attenzioni si erano subito spostate sulla Capitale, che con il suo Stadio Olimpico sembrava avere tutte le carte in regola per ospitare l’evento. Lo Stadio Olimpico di Roma è un impianto storico, capace di ospitare oltre 70.000 spettatori, e già teatro di eventi prestigiosi come le finali della Champions League nel 1996 e nel 2009, oltre che di importanti partite durante Euro 2020. Tuttavia, nonostante queste premesse, la candidatura romana è stata ritirata.

La UEFA ha confermato la decisione in un comunicato ufficiale, in cui ha dichiarato di aver ricevuto dichiarazioni di interesse da sei associazioni affiliate, tra cui non compare più Roma. La decisione di ritirare la candidatura sembra essere legata a una serie di fattori, inclusi i costi elevati per ammodernare ulteriormente lo stadio e le preoccupazioni logistiche riguardo la gestione di un evento così complesso.

Le città candidate: Baku e Madrid in pole position

Con l’Italia fuori dai giochi, la lista delle città candidate per ospitare la finale della UEFA Champions League del 2027 si è ridotta. Tra le città che hanno presentato una dichiarazione di interesse ci sono Baku, in Azerbaigian, con il suo moderno Stadio Olimpico di Baku, e Madrid, che propone lo Stadio Metropolitano, la nuova casa dell’Atlético Madrid inaugurata nel 2017. Entrambe le città offrono strutture all’avanguardia e una comprovata esperienza nell’organizzazione di eventi sportivi internazionali.

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Baku, già sede della finale di UEFA Europa League nel 2019, si distingue per il suo impianto ultramoderno, con una capacità di oltre 69.000 posti. Nonostante la distanza geografica e le difficoltà logistiche che potrebbe rappresentare per i tifosi europei, l’Azerbaigian punta a consolidarsi come meta di grandi eventi sportivi globali.

Dall’altra parte, Madrid offre una combinazione di tradizione calcistica e infrastrutture moderne con lo Stadio Metropolitano, che ha ospitato la finale della Champions League del 2019. La città spagnola è sempre un’opzione forte grazie alla sua storia nel calcio e alla capacità di accogliere un numero elevato di tifosi in una delle capitali europee più vivaci.

Le ripercussioni per il calcio italiano

Il mancato inserimento di Roma tra le città candidate per la finale del 2027 rappresenta una delusione significativa per il calcio italiano. L’Italia, che in passato ha ospitato molte finali importanti, compresa la memorabile finale della Coppa del Mondo 1990, vede ora ridursi ulteriormente le possibilità di ospitare eventi di rilevanza internazionale. Questo episodio sottolinea, ancora una volta, la necessità per il Paese di investire seriamente nelle proprie infrastrutture sportive se vuole tornare ad essere un protagonista a livello europeo.

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Le condizioni degli stadi italiani, infatti, sono spesso criticate, sia a livello nazionale che internazionale, con impianti vecchi e poco funzionali che non rispondono agli standard moderni. Il ritiro della candidatura di Roma potrebbe essere un campanello d’allarme per le istituzioni sportive e politiche del Paese, che dovranno lavorare insieme per riportare l’Italia al centro della scena calcistica europea.