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Amarcord

(Non) c’eravamo tanto amati

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Non si scopre niente di nuovo, è vero: tra Marco Van Basten e Arrigo Sacchi di feeling ce n’è sempre stato pochino. Tanti gli episodi di tensione che hanno costellato il periodo rossonero del Cigno di Utrecht, che –a distanza di oltre trent’anni– vuota il sacco sul suo rapporto col Vate di Fusignano.

“Mai stato feeling”

Van Basten comincia il suo racconto proprio dal rapporto personale spesso burrascoso con l’Arrigo nazionale: 

Non c’è mai stato feeling personale tra me e Sacchi. Non mi ha mai dato l’impressione di essere onesto nei rapporti umani. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo.

“Ma Milano era una famiglia”

Se il rapporto con Sacchi non è mai decollato, non altrettanto si può dire dell’impatto di Van Basten con la città di Milano e con l’ambiente rossonero

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A Milano mi sentivo parte della famiglia. Insieme abbiamo vissuto una vita intera. Mi avete visto nascere, come giocatore e come uomo. Mi avete visto crescere. E purtroppo avete visto la mia fine. Ero convinto che sarei durato per sempre, dicevo ai miei compagni che avrei smesso a 38 anni. All’inizio non capivo. Ero troppo concentrato sul mio star male. Mi chiedevo perché quella sofferenza dovesse toccare proprio a me. Non ho mai avuto una risposta.

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