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Auguri a…12 agosto: Ernesto Chevanton
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6 anni agoon
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Redazione
La carriera di Ernesto Javier Chevanton è la storia di un calciatore sospeso tra la gloria del grande calcio e l’amore incondizionato per una maglia, a tinte giallorosse. E’ una vita calcistica divisa tra Lecce e il resto del mondo quella percorsa e vissuta dal Cheva, diventato più di un simbolo per il club pugliese.
E pensare che in Salento Chevanton approdò (per la prima volta) nel 2001 dal Danubio di Montevideo, club uruguaiano dove aveva militato per tre stagioni mettendo a segno qualcosa come 55 reti complessive. Con i tifosi giallorossi fu subito amore: dal suo esordio contro il Parma (timbrato subito con un gol) fino alle ovazioni tributategli in numerose occasioni dal Via Del Mare, praticamente la sua seconda casa.
Furono tre stagioni (due in serie A inframezzati da un’amara retrocessione) a grandi livelli, con le sirene di numerosi top-club pronti a spendere cifre folli per portarsi a casa uno dei migliori talenti del panorama italiano. Alla fine la spunterà il Monaco dove il Cheva giocherà su buoni livelli sì, senza però mai raggiungere la proficuità sotto porta mostrata in giallorosso.
Due anni nel Principato ed ecco l’esperienza in Spagna al Siviglia. La più gratificante dell’intera carriera, almeno a guadare i risultati ottenuti: con gli andalusi Chevanton mette in bacheca quattro trofei, tra cui una Coppa Uefa e una Copa del Rey.
Poi, nel 2010, il primo ritorno ‘a casa’: Lecce chiama, Chevanton subito risponde. Svincolatosi dal Siviglia, l’uruguaiano firma per un anno con la squadra del suo cuore, ma le cose non vanno secondo i piani: qualche infortunio di troppo e una lunga squalifica a causa di una brutta reazione ai danni di un avversario e dell’arbitro lo faranno scivolare ai margini del progetto tecnico di De Canio.
Ciononostante il Cheva mette a segno due gol pesantissimi che graffiano la salvezza dei suoi. Ma non basterà per il rinnovo di contratto, e allora ecco la nuova esperienza in Argentina al Colòn, che durerà appena poche settimane a causa di un brutto infortunio.
E proprio quando la sua carriera sembrava giunta all’epilogo a causa degli arci noti problemi fisici, ecco la terza (inaspettata) chiamata dal Salento. E questa volta l’iniezione di fiducia è (almeno inizialmente) totale: Chevanton firma un contratto a tempo indeterminato con la società leccese che sembra sancire il legame definitivo tra giocatore e società.
Ma le cose belle, si sa, finiscono sempre, spesso in modo brutale. Così, a dispetto degli attestati di stima di appena un anno prima, il Cheva si ritrova clamorosamente svincolato dopo un anno di Lega Pro e appena 15 presenze complessive. Perso l’amore del Lecce, il Cheva perde anche la fiducia in se stesso: il breve periodo inglese al Qpr e i sei mesi al Liverpool di Montevideo nel 2014 mettono il punto esclamativo alla carriera calcistica di una stella del calcio sudamericano, la cui ascesa calcistica è stata messa a dura prova da un fisico non all’altezza del suo enorme talento.
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