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Auguri a…10 agosto: Giovanni Lodetti
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6 anni agoon
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Redazione
Una vita passata a rincorrere il pallone. Prima da calciatore, quando ha scritto pagine indelebili di storia in maglia rossonera, poi da amatore quando -in incognito- si divertiva a sfidare i ragazzini dei parchi milanesi. Giovanni Lodetti è un concentrato di grinta e simpatia che non si scalfisce certo con il passare del tempo.
Nato in provincia di Lodi il 10 agosto del 1942, Lodetti cominciò a muovere i primi passi nel settore giovanile del Milan nei primi anni ’60 e già nel ’61 esordì in prima squadra. Era il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera, che nel giro di dieci anni avrebbe vinto tutto il vincibile sul panorama calcistico e di cui Lodetti diventò presto una colonna portante.
Dieci anni di vittorie e di amore incondizionato da parte dei cuori rossoneri verso il Baslèta, come lo chiamavano a San Siro per via del mento pronunciato, simile ad una scodella (in milanesa Baslèta, appunto): uomo ‘settepolmoni’ tutta fatica e tattica al servizio dei compagni tecnicamente più dotati, Lodetti riuscì nel giro di pochi anni a ritagliarsi un ruolo di primo pianno nel calcio italiano, vincendo anche un Europeo con la nazionale azzurra nel 1968.
Poi, nel ’70, dopo aver vinto tutto in rossonero, ecco il sorprendente addio: sotto la Madonnina arrivò infatti Benetti e per il decano fu tempo di fare le valigie, destinazione Genova per giocare con la maglia della Samp. Quattro anni all’ombra della Lanterna e poi ancora il rossonero, questa volta a Foggia, prima di chiudere con l’azzurro del Novara.
Il rossonero e l’azzurro, colori che hanno segnato indissolubilmente la carriera di un Signore del nostro calcio.
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