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Auguri a…21 luglio: Marcelo ‘El Loco’ Bielsa
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6 anni agoon
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Redazione
Marcelo Bielsa, soprannominato ‘El Loco‘, è nato a Rosario, in Argentina, il 21 luglio 1955 iniziò la sua carriera di calciatore come difensore nel Newell’s Old Boys, dovè restò per due stagioni prima di passare all’Instituto di Córdoba e poi nel Argentino de Rosario dove chiuse la sua carriera a soli 25 anni per intraprende la carriera da allenatore alla guida delle selezioni giovanili del Newell’s Old Boys dove trova i giovani Gabriel Batistuta, Abel Balbo e Néstor Sensini. Nel 1990 gli viene affidata la prima squadra con la quale vince il campionato argentino 1990-91, il Clausura 1992 e perde ai rigori la finale della Coppa Libertadores 1992 contro il San Paolo di Raí, Cafu e dell’allenatore Telê Santana. Per merito dei suoi successi con il club di Rosario, gli verrà successivamente intitolato lo stadio.
Dopo un paio di esperienze in Messico sulle panchine di Atlas e America torna in patria per guidare il Velez Sársfield ma nel luglio del 1998 gli viene dato l’incarico di allenare l’Espanyol, che ben presto lascia per accettare l’offerta della panchina dell’Argentina, rimasta vacante dopo quattro anni sotto la guida di Daniel Passarella. L’Argentina vince il girone sudamericano di qualificazione ai Mondiali 2002, ma non va oltre il primo turno, eliminato da Svezia e Inghilterra. A Bielsa viene concessa una seconda chance per poter condurre nuovamente l’Argentina e rimane CT, ottenendo un secondo posto nella Copa América 2004 e vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi 2004 ad Atene. A sorpresa, però, Bielsa rassegna le dimissioni lasciando il posto a José Pekerman.
Nell’agosto 2007 diventa CT del Cile, che porta ad una brillante qualificazione per il campionato del mondo 2010 grazie al secondo posto nel girone sudamericano. I cileni raccolgono ben 33 punti, uno in meno del Brasile. Nella rassegna iridata il suo Cile riesce a vincere la sua prima partita in un Mondiale dopo 48 anni (1-0 contro l’Honduras) e superare la fase a gironi, ma si ferma agli ottavi di finale contro il Brasile. Il 2 agosto 2010 prolunga il suo contratto da C.T. ma il 24 febbraio 2011 si svincola per alcuni dissidi e gli subentra il connazionale Claudio Borghi. Nel luglio di quell’anno diventa l’allenatore dell’Athletic Bilbao, con cui raggiunge la finale di Copa del Rey e di Europa League, entrambe perse contro Barcellona e Atletico Madrid. Dal 2014 è l’allenatore dell’Olympique Marsiglia con cui arriva al quarto posto nella Ligue 1 2014-2015.
Quindi il divorzio dal club francese, i due giorni alla guida della Lazio (dimissioni dovute a divergenze sul mercato con la proprietà) e il ritorno oltralpe sulla panchina del Lille con l’esonero rimediato dopo appena 13 gare a causa di un viaggio in Cile non autorizzato dalla società al capezzale di un amico malato terminale.
Infine l’ennesima sfida: riportare il Leeds nel calcio che conta dopo un calvario di quasi vent’anni: impresa sfiorata al primo anno con l’eliminazione dei bianchi in semifinale playoff contro il Derby County.
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