Pazza Inter
Lo strillo di Borzillo – Evitare rumori molesti
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6 anni agoon
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RedazioneInsomma, l’Inter alla fine vince – e che vittoria, fatta di cuore, di testa, di volontà -, convince, ma qualche cosa deve sempre accadere in casa nerazzurra, altrimenti non è campionato.
Accade che a Marassi, dopo una partita di quelle che capitano ogni dieci anni, dominata per buoni due terzi, con pali e reti annullate più o meno correttamente (più più che meno in verità, ma ne parleremo tra poco) riesci a segnare al minuto 93 e rotti, l’allenatore ha una reazione normale, esultando davanti alla telecamera posta alle sue spalle ed urlando a squarciagola goooool, con lo sguardo fisso sull’oggetto in questione ma no, interviene il signor Piccinini, quarto uomo, poco incline agli schiamazzi che durante una funzione calcistica, notoriamente circondata dal silenzio degli astanti, bisogna tacere. Al massimo, se proprio ti capita di segnare quando mancano trenta secondi alla fine, puoi esprimere la tua esultanza sottovoce, così da non disturbare il cameraman, gli spettatori, le panchine e lui, il quarto uomo. Che non si fa, è maleducazione.
I seguaci di Piccinini, pochi ma esistono non vi preoccupate, si arrampicano sui vetri che si sentono persino gli scricchiolii adducendo, a mo’ di difesa di una decisione indifendibile: ehhh, si è rivolto al quarto uomo come a dire e adesso annullami anche questo. Tu pensa. Come, vado indietro di qualche anno, Walter Samuel, squalificato tre turni per aver sputato in direzione di un giocatore avversario. No, avete capito bene, non ad un giocatore avversario, che ci sta; molto più semplicemente in direzione di un giocatore avversario. Il fantastico mondo pallonaro costruisce chicche di prima grandezza, perle di giustizia sportiva assolutamente indecifrabili.
Quindi, nella vita di tutti i giorni, la prossima volta che entrate in un negozio state attenti; se fissate troppo un capo di abbigliamento, un oggetto che vi piace, qualcosa che attira la vostra curiosità magari il commerciante potrebbe irretirsi, chiamare la forza pubblica e denunciare il fatto che stavate osservando il bene in questione troppo attentamente, come se steste pensando al modo ed alla maniera di trafugarlo. Del resto, si sa, prevenire è meglio che curare. Quindi, mi raccomando, via di prevenzione. Però di una cosa sono curioso: si, sono curioso di sapere cosa scriverà Piccinini nel referto, dal momento che il labiale ed il sonoro di Spalletti sono chiarissimi. A meno che Luciano nostro abbia mimato qualche gesto inconsulto verso l’attento quarto uomo, gli abbia suggerito qualcosa all’orecchio, abbia inteso offendere gli affetti del suddetto in una lingua a noi sconosciuta ma, sfortunatamente per il tecnico di Certaldo, nota all’attento ed inflessibile direttore di gara. Lo scopriremo tra pochi giorni, tranquilli.
Passiamo al var. O alla var. O a un var. O a una var. insomma, scegliete Voi.
Fabbri, l’uomo addetto all’uso dell’apparecchio che avrebbe dovuto rimettere in ordine il mondo del calcio italiota, si è comportato correttamente; è in fuorigioco attivo D’Ambrosio nell’incipit dell’azione che porta al gol di Nainggolan, è uscito il pallone che Asamoah converte in rete con una fucilata dal limite dell’area. Indi ragion per cui giusto, in entrambi i casi, annullare le reti. Ma…
Già, il ma esiste. Ieri sera ci hanno fatto sapere che il var (ho deciso che lo chiamerò così)può leggere tridimensionalmente l’azione e segnalare, ad esempio, fuorigioco difficilmente rilevabili dall’occhio umano aiutando, di fatto, il corretto svolgimento dell’agone sportivo. Bello, favoloso, fantastico. Però, domando scusa, dov’era la tridimensione (perdonate il neologismo) sabato 15 settembre, quando il signor Manganiello sorvolava bellamente su un fuorigioco di posizione influente assai su tiro di un ragazzo che doveva essere espulso qualche minuto prima per una parata sulla linea di porta (e non si fa, portiere a parte gli altri eroi pallonari non possono toccare il pallone con le mani, probabilmente Manganiello e Rocchi, addetto al var nella circostanza, si erano persi un passo del regolamento)? Perché mi sfugge. Così come mi sfugge come mai il signor Mariani durante Sassuolo-Inter non sia andato a consultare il var dopo un intervento poco ortodosso ai danni di Asamoah, da lui giudicato regolarissimo. Ma, perdiana, c’è la tridimensione, si riescono ad osservare cose che noi umani manco possiamo immaginare. Ecco perché bene, bravi, bis, ottima la prestazione di Fabbri, e non è ironico. Da oggi, lasciamo perdere il passato che tanto non si può cambiare ciò che è stato, mi aspetto di tornare a vedere la tecnologia usata in maniera costruttiva sui campi di gioco, e non a discrezione di chi dirige ed è fallace, può sbagliare come sbagliamo tutti. Perché se esiste un mezzo per cercare di azzerare gli errori ed orrori calcistici va adoperato, per il bene e la credibilità del movimento football nostrano. Argomento chiuso sperando di non doverlo riaprire.
Ad ogni modo, come soleva chiudere Nick Carter in “Gulp, fumetti in tv”, tutto è bene quel che finisce bene e l’ultimo chiuda la porta.
L’Inter ha vinto, viva l’Inter. Senza farvi fuorviare dall’uno a zero striminzito ed agguantato all’ultimo secondo, che potrebbe far pensare alla botta di culo ennesima, dopo la vittoria in Champions contro il Tottenham. I nerazzurri hanno strameritato il successo ben oltre i numeri. Sta salendo la condizione fisica, sta salendo l’intesa tra chi va in campo, sta salendo l’autostima nei giocatori, sta salendo l’intensità della manovra. Martedì altro banco di prova, durissimo; al Meazza arriva la Fiorentina, tonica ed in gran forma.
Vedremo quale Inter scenderà in campo. Al netto del var.
Buona domenica!
Gabriele Borzillo