Fino alla fine
Giocare bene e vincere non è impossibile, qualcuno lo spieghi ad Allegri… E gli spieghi pure che Dybala non è un problema, ma la soluzione ai problemi…
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6 anni agoon
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RedazioneGiocare bene e vincere non è impossibile, bisognerebbe spiegarlo a Massimiliano Allegri, che al bel gioco è refrattario da sempre. Il tecnico livornese è evidentemente convinto che il suo unico obbligo sia quello di portare a casa la vittoria, indipendentemente dal modo attraverso cui alla vittoria si arriva.
Del resto, il motto della Juventus parla chiaro e non lascia spazio a dubbi: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Quello che però Allegri non sa, o fa finta di non sapere, è che quando un allenatore ha la fortuna di avere a disposizione fuoriclasse del calibro di Ronaldo, Dybala, Pjanic, Douglas Costa e Bonucci, tanto per citarne alcuni, all’obbligo della vittoria ad ogni costo si aggiunge anche quello del bel gioco, o almeno di un gioco, perché nel caso della Juve attuale sarebbe meglio parlare di non gioco.
La manovra bianconera è tutt’altro che fluida e armoniosa, la squadra sembra procedere a strappi, affidandosi alle invenzioni dei singoli. Intendiamoci, Allegri non è un pirla e i risultati stanno lì a testimoniarlo, ma la sua idea di calcio, ultradifensivista ed eccessivamente conservativa, risulta anacronistica al giorno d’oggi.
Ci vuole equilibrio, su questo Max ha ragione, ma servono anche coraggio, sfrontatezza e soprattutto un gioco che esalti le doti degli interpreti in campo. Servirebbe ad esempio Dybala, divenuto un problema per Allegri, anziché una risorsa, una zavorra di difficile collocazione tattica.
Dove lo metto? Si sarà chiesto più e più volte il tecnico livornese, rispondendosi che con lui in campo la squadra perde inevitabilmente quell’equilibrio e quella solidità che garantisce invece il guerriero Mandzukic. Il croato è elemento certamente importante per carisma, muscoli e generosità, ma non può essere imprescindibile in una squadra che in attacco vanta nomi del calibro di Douglas Costa, Dybala, Cuadrado e Bernardeschi, oltre ovviamente a Cristiano Ronaldo.
La presenza di Mandzukic finisce per penalizzare inevitabilmente la Joya, che non può e non dovrebbe essere un problema per Allegri, bensì la soluzione ai problemi. Se hai disposizione uno come Dybala, non puoi lasciarlo ammuffire in panchina, non soltanto per ragioni tecniche, ma anche economiche. Paulo è un patrimonio della società, un calciatore su cui il club ha investito e nel quale ripone enormi aspettative.
Il rischio è che l’attuale gestione di Allegri possa innanzitutto portare a una svalutazione del giocatore e spingerlo a prendere altre strade, con un conseguente danno economico per la società. Forse sarebbe il caso di far visionare al buon Max un collage di spezzoni di partite del City di Guardiola, affinché si renda conto che si può vincere giocando bene e divertendo, senza rinunciare, in nome dell’equilibrio, a gente come Dybala…