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Amarcord

Gautieri ala vecchio stile

Estro e corsa: vederlo sgasare sulla fascia era un’autentica delizia per i suoi tifosi!

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Gautieri ala vecchio stile

Carmine Gautieri, ex attaccante della Roma, oggi allenatore: vi raccontiamo la sua storia, ma potrete trovarne tante altre sempre qui…

Estro e corsa

Carmine Gautieri era una di quelle ali vecchia maniera, capaci di abbinare estro e corsa: vederlo sgasare sulla fascia era una delizia 

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per i tifosi della sua squadra e una croce per i difensori avversari, che quasi mai riuscivano a leggerne in anticipo le mosse!

Che guadagnasse il fondo per metterla in mezzo o rientrasse per concludere in prima persona, era sempre in grado di creare pericoli, di accendere la magia!

Chi perde paga!

Napoletano verace, il piccolo Carmine cresce a Mergellina è proprio lì, dopo la scuola, insegue un pallone senza sosta e insieme

ad esso il sogno di diventare calciatore professionista… Vuole vincere, sa che deve, perché chi perde paga:

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Della mia infanzia ricordo tutto, gli odori, i profumi, quel pallone che rotolava incessantemente da mattina a sera. Le partitelle fra amici nella villa comunale a Mergellina. E la voce dei ragazzi: ’Bene ora chi perde paga la coca cola a tutti’…

Bari, la terra promessa

Dopo una lunga gavetta tra Puteolana, Empoli, Turris e Cesena, Gautieri trova la sua terra promessa a Bari:

lì, sotto la guida di Giuseppe Materazzi, Carmine esplode, mettendo in mostra le sue doti di sprinter!

Dopo aver contribuito alla promozione dei Galletti in Serie A con 6 gol in 36 presenze, nella stagione 1993/94 assaggia i campi e

l’atmosfera della massima categoria, regalandosi gioie indelebilicome la vittoria sul campo dell’Inter, di cui è assoluto protagonista!

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Con le sue sgroppate, il Gaucho, così lo ribattezzano i compagni, fa le fortune della squadra pugliese, finché il suo carattere fumantino non lo porta a scontrarsicon il nuovo tecnico Eugenio Fascetti!

Caput Mundi

Conclusa l’avventura a Bari, Gautieri passa al Perugia, ma in Umbria resta solo una stagione, perché da Roma giunge una proposta che non si può rifiutare:

ad alzare il telefono e a chiamare Carmine è Zeman in persona, che vede in lui un’ala micidiale per il suo calcio ultra offensivo!

Così, il Gaucho si trasferisce nella Capitale per vestire la maglia giallorossa, un’esperienza che non dimenticherà mai:

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Quei due anni in giallorosso sono stati un sogno, un inno alla vita, al crederci sempre. Mi porto dentro un bagaglio di ricordi bellissimo. Prima Zeman, il mio maestro, una linfa. E poi Capello, con lui non potevi sbagliare nemmeno una virgola, niente. Un giorno andammo in campo per l’allenamento e due di noi avevano i calzini diversi dal resto del gruppo… Sospese l’allenamento: ‘Se non li cambiate e non vi mettete tutti i calzini uguali non riprendo’, disse…

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