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La rivoluzione di Arrigo Sacchi

Col Vate di Fusignano nasce il calcio moderno che porterà al Tiki Taka di Guardiola e non solo…

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La rivoluzione di Arrigo Sacchi

Nel panorama degli allenatori che hanno cambiato la storia del calcio, Arrigo Sacchi occupa un posto di rilievo.

Con il suo Milan degli anni ‘80 e ‘90, ha trasformato radicalmente il gioco, introducendo principi tattici che ancora oggi influenzano il calcio moderno.

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Il suo approccio innovativo, basato su pressing, gioco collettivo e difesa alta, ha abbattuto il dogma del calcio italiano difensivista, imponendo un nuovo modello di gioco spettacolare e offensivo.

Gli inizi di Sacchi: dal dilettantismo alla grande occasione

Nato a Fusignano nel 1946, Sacchi non ha mai avuto una carriera da calciatore professionista, ma fin da giovane si è dedicato alla panchina.

Dopo esperienze nelle giovanili del Cesena e nelle serie minori con Bellaria e Rimini, la sua ascesa inizia con il Parma, che porta in Serie B con un gioco aggressivo e innovativo.

Le sue idee attirano l’attenzione di Silvio Berlusconi, da poco proprietario del Milan, che nel 1987 decide di affidargli la squadra, nonostante il suo curriculum limitato.

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La scelta è rivoluzionaria: il Milan viene affidato a un tecnico senza esperienza ai massimi livelli, ma con un’idea di calcio destinata a cambiare per sempre la storia del club e dell’intero movimento calcistico.

Il Milan di Sacchi: pressing, zona e rivoluzione tattica

Sacchi stravolge il concetto tradizionale del calcio italiano, basato sulla marcatura a uomo e la difesa chiusa.

Il suo Milan gioca a zona, con una linea difensiva alta e un pressing asfissiante su tutto il campo.

La squadra è un organismo collettivo, dove ogni giocatore è coinvolto nella fase di non possesso e tutti partecipano alla manovra offensiva.

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I principi fondamentali del suo Milan sono:

  • Difesa a zona e fuorigioco: i difensori non seguono l’uomo, ma coprono porzioni di campo ben definite, muovendosi in sincronia per mettere in fuorigioco gli avversari.
  • Pressing alto: la squadra attacca l’avversario già nella sua metà campo, recuperando palla rapidamente.
  • Giro palla e costruzione dal basso: il Milan di Sacchi non si affida ai lanci lunghi, ma costruisce l’azione con passaggi precisi e rapidi.
  • Movimento senza palla: tutti i giocatori si muovono costantemente per creare spazi e superiorità numerica.

Questo gioco collettivo e organizzato era rivoluzionario per l’epoca, in cui ancora dominavano le marcature a uomo e le ripartenze difensive.

I successi: due Coppe dei Campioni e un Milan leggendario

Il primo anno di Sacchi al Milan (1987-88) si chiude con la vittoria dello scudetto, ma è in Europa che il suo calcio trova la massima espressione.

Nella Coppa dei Campioni 1988-89, il Milan domina la competizione e, in semifinale, travolge il Real Madrid con un leggendario 5-0

a San Siro, una partita simbolo del suo calcio spettacolare. In finale, i rossoneri battono lo Steaua Bucarest per 4-0, conquistando la prima delle due Coppe dei Campioni consecutive (la seconda arriva nel 1990).

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In quei due anni, il Milan vince anche due Coppe Intercontinentali e due Supercoppe Europee, diventando la squadra più forte del mondo.

I protagonisti di questa epoca d’oro sono campioni straordinari come Franco Baresi, Paolo Maldini, Alessandro Costacurta, Carlo Ancelotti, Frank Rijkaard, Ruud Gullit

e Marco van Basten, ma il vero fuoriclasse è l’organizzazione tattica imposta da Sacchi.

L’eredità di Sacchi: il calcio moderno nasce da qui

Dopo aver lasciato il Milan nel 1991, Sacchi ha allenato la Nazionale Italiana, portandola alla finale dei Mondiali del 1994, persa solo ai rigori contro il Brasile.

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Nonostante abbia lasciato le panchine da tempo, la sua influenza sul calcio moderno è enorme.

Gli allenatori più vincenti degli ultimi anni, come Pep Guardiola, Jürgen Klopp e Thomas Tuchel, si ispirano ai suoi principi di pressing alto, difesa a zona e gioco collettivo.

Sacchi ha dimostrato che il calcio non è solo talento individuale, ma soprattutto organizzazione, movimento e mentalità offensiva.

Il suo Milan ha segnato un’epoca, dimostrando che il bel gioco può anche portare a grandi successi.

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Ancora oggi, chi ama il calcio riconosce nel Milan di Sacchi la squadra che ha cambiato per sempre la storia di questo sport.

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