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Il coraggio del Como

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Il coraggio del Como

Il coraggio del Como di Cesc Fabregas a San Siro contro il Milan. Già all’andata i comaschi fecero un ottima partita.

Il tecnico del Como, Cesc Fabregas, alla vigilia della sfida contro il Milan, ha parlato in conferenza stampa, presentando la partita:

“Il Milan è squadra che segna spesso, chi entra deve essere pronto per capire e inserirsi nella dinamica della partita. Oggi con cinque cambi si cambia quasi il 50% della squadra, se uno non è pronto diventa un problema.

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Il fatto che il Milan segni tanto nei finali di gara è abbastanza normale, è una squadra di Champions. Noi invece siamo al primo anno di Serie A e dobbiamo migliorare. È più una questione di tempo che di qualità”.

Domani uno stadio magico come San Siro.
“Giocheremo sempre con coraggio, serve sempre personalità, altrimenti non si può mettere in pratica il nostro tipo di calcio. L’esperienza si acquisisce stagione dopo stagione. Anche domani in campo con idee e personalità, questo ho chiesto ai ragazzi”.

Per la prima volta il Como ha la rosa al completo: recuperati anche gli ultimi infortunati.
“Per la prima volta sono tutti a disposizione. Ci sono 26 giocatori che si allenano in gruppo. Mi fa piacere, sono tutti coinvolti. Recuperato anche Sergi Roberto. Ovvio che non tutti sono pronti a scendere in campo per 90 minuti, ma il fatto di allenarci tutti assieme è una grande cosa”.

L’entusiasmo del Como

Grande entusiasmo attorno a questo Como.
“Quando parlo di famiglia, intendo tutti, anche tifosi e giornalisti. Fa piacere, a Roma ho visto tanti tifosi entusiasti, che hanno perso la voce nel sostenerci. Questo dipende anche da noi, se riusciamo a trascinarli con le nostre prestazioni. Domani saranno tantissimi a San Siro, sono felice”.

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Anche il suo apporto al Como è stato importante.
“Mi ricordo quando sono arrivato, è stata una sorpresa anche per me. Mi dispiace che come giocatore non ho potuto dare quello che avrei voluto. Pensavo di potercela fare. La testa voleva, ma il fisico non ce la faceva più.

Che orgoglio vedere lo stadio: penso a Bellemo, Gabrielloni, a Ludi, a Suwarso, alle persone che hanno iniziato tutto questo. Mi ricordo a Palermo 35 mila persone, una partita importante persa 3-0. Ho detto a Charly di essere orgoglioso di aver portato tanta gente. Ricordo il 2-5 con la Feralpisalò: pieno di comaschi. È incredibile! Io spero che tutti capiscano che alcune volte si sale e si scende. Funziona così per diventare una squadra forte, come ha fatto l’Atalanta”.

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