Diavolo in me
Gattuso: “Milan, il ritiro era il minimo dopo la figuraccia di Verona. Dimissioni? Mai pensato!”
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7 anni agoon
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RedazioneSulla Supercoppa di Doha di un anno fa: “Oggi i senatori devono mettere a disposizione tutto il loro vissuto, aiutando nel momento di difficoltà i compagni più giovani e arrivati più tardi, spiegando loro cosa significa vincere un trofeo. Mi ricordo che, nel mio Milan, eravamo i primi ad aiutare i nuovi ad inserirsi nel gruppo, ed è esattamente quello che dobbiamo provare a fare oggi”.
Sui giocatori di livello internazionale: “Abbiamo i giocatori giusti, ma dobbiamo creare un’amalgama giusta. Avessi visto scarso impegno lo avrei detto qui in conferenza stampa, ma non è così. Alla squadra manca la mentalità comune”.
Sui limiti psicologici della squadra: “Non basta una vittoria, anche perchè venivamo da due vittorie tra Bologna e Coppa Italia. Bisogna dire una parola in più, incazzarsi quando si perde, andare alla ricerca di un pensiero da squadra, eliminare gli orticelli e i pensieri personali. Voglio vedere compattezza e mentalità da squadra. Ci vorrà del tempo? Sì, ma è un lavoro da fare quotidianamente”.
Sulla dirigenza: “Quando parlo con Hal Li, Fassone e Mirabelli capisco tutto l’impegno che ci mettono per far andare meglio le cose. Mi chiedono sempre cosa si possa fare per migliorare le cose e per far esprimere al meglio i ragazzi, il che denota grande presenza da parte loro”.
Sui miglioramenti: “Ho visto miglioramenti in fase di possesso, ma siamo ancora la terz’ultima squadra per km percorsi. Non sono padre Pio, già l’ho detto e lo ribadisco. Non è il momento di guardare la classifica ma di ragionare e preparare partita dopo partita”.
Sulle parole di PierSilvio: “Non ho la sensazione che i giocatori non conoscano il peso della storia rossonera. Certo, è vero che nei momenti di difficoltà fanno fatica a reagire, manca esperienza anche perchè siamo un gruppo giovane. Sapevo che Verona sarebbe potuto essere il bivio della stagione e mi aspettavo, con una vittoria, una possibile svolta. E ho visto l’importanza della gara anche negli occhi dei giocatori. Eppure è venuta fuori quel tipo di prestazione e un risultato davvero negativo. A volte, dopo un errore in allenamento, mi capita di rimproverare qualche ragazzo perchè tende troppo a deprimersi o a pensare troppo. E questo non è un mestiere pr chi pensa troppo”.
Sulle statistiche di Verona: “I numeri sono belli, ma spesso non c’è una logica nel risultato finale. Facciamo fatica in fase di transizione, stare corti e trovare un equilibrio e un assetto da squadra. Andiamo in difficoltà quando incontriamo giocatori veloci palla al piede: ci sfilacciamo e non riusciamo a restare compatti. Sulla fase di costruzione, invece, non ho molto da rimproverare alla squadra”.
Sulla possibile contestazione dei tifosi: “Temo l’ambiente che potrebbe essere negativo, ma spero che riusciremo a partire bene fin da subito e creare entusiasmo nei tifosi. So che i tifosi sono molto calorosi e spero ci appoggino durante la gara valutandoci per il risultato finale”.
Sulla fine del ritiro: “Volevamo stare almeno 4/5 giorni insieme per preparare questa partita con l’Atalanta, poi il 26 ci ritroveremo qui per preparare la Coppa italia”.
Sul senso di attaccamento: “Con il ritiro abbiamo dato un segnale anche alla piazza, per far capire a tutti che non siamo contenti di questo trend di risultati, evidentemente. Vedo comunque grandissimo impegno e ritmi di allenamento molto intensi, oltre ad una grande partecipazione da parte di tutto il gruppo. Il problema però è che tutto questo, oggi, non basta. Dobbiamo riuscire a portare sul campo quello che facciamo benissimo in allenamento. Siamo troppo fragili e non riusciamo ancora ad essere squadra”.
Su Bonucci: “Una settimana fa vi ho detto che è sempre il primo a mettere la faccia davanti ai problemi, l’ultimo a tirarsi indietro ed un esempio per il gruppo. Ci parlo tutti i giorni e non mi ha mai detto di essere in procinto di lasciare il Milan. E’, anzi, uno di quelli che traina il gruppo. Poi non ci vedo nulla di strano se va a mangiare con gli ex compagni”.
Sulle parole di Berlusconi: “Non c’è nulla di nuovo: io per 14 stagioni da milanista ho sentito Berlusconi e so benissimo come la pensa sulle due punte. Ma io in questo momento devo valutare i giocatori che alleno ed entrare piano piano nella testa dei giocatori: è logico che i cambiamenti richiedono tempo. Poi non è vero che abbiamo giocato sempre con le due punto, ricordo qualche vittoria con l’Albero di Natale. Poi non voglio fare polemiche per la stima e l’affetto che ho verso il presidente”.
Ipotesi dimissioni: “Parecchi di voi arrivano prima della mia testa: sono stato in sede solo per parlare del ritiro, altro che dimissioni! Sapevo benissimo che ci sarebbero state difficoltà grosse in questo incarico, altrimenti non avrebbero cambiato l’allenatore. Sento grande responsabilità e credo che il ritiro sia una scelta importante per riflettere e compattarci. Non possiamo fare un solo punto tra Benevento e Verona, con tutto il rispetto”.
Ritiro: “Era il minimo dopo il punto con il Benevento e il 3-0 al Verona. Indossiamo una maglia importante, non si poteva fare altrimenti. Ho letto di giocatori che si sarebbero ribellati alla scelta: falsità, perchè in caso contrario sarei stato io il primo a fare nome e cognome”.
Sul veleno: “Dobbiamo allenare la mentalità e riuscire a riconoscere i pericoli all’interno delle partite. Spesso questo ci manca, basta guardare gli ultimi due gol subiti con i terzini altissimi e una posizione sul campo totalmente sbagliata. E, sia chiaro, la responsabilità è tutta mia perchè sono io che scelgo gli uomini”.
Sull’Atalanta: “E’ una squadra che vola, ha cattiveria agonistica e, nonostante le tante partite, riescono ad essere anche brillanti fisicamente. C’è grande differenza di condizione fisica tra noi e loro”.
Sul ritiro: “Siamo stati parecchio insieme, è stato molto bello vedere le nostre famiglie ieri sera e abbiamo lavorato al meglio, stando sul campo qualche ora in più del solito. Quando parlo di veleno intendo dire che tutti dobbiamo dare quel qualcosa in più, correggendo gli errori e trovando il giusto assetto, dentro e fuori dal campo”.
Le parole di Gennaro Gattuso in conferenza stampa.