Fino alla fine
Da Cardiff alla Lazio: Juve irriconoscibile, scelte sbagliate e la sensazione che sia finito un ciclo… Ecco perché il settimo Scudetto di fila oggi è più lontano che mai…
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7 anni agoon
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RedazioneDa Cardiff alla Lazio: un’unica lunga partita che ha visto le certezze bianconere sgretolarsi minuto dopo minuto… La Juve non è più quella d’un tempo, perché la Juve d’un tempo, mai avrebbe incassato due gol in 4′ dopo essere passata in vantaggio, nel fortino dello Stadium, inviolato da 41 gare consecutive. La difesa più impermeabile d’Europa è un lontano ricordo, non soltanto per l’addio di Bonucci in estate…
Barzagli arranca tristemente dietro ad avversari più giovani e veloci, che non riuscirebbe a raggiungere neppure in sella a uno scooter, Chiellini non è più la roccia di una volta ed è spesso infortunato, Rugani non è mai stato nelle grazie di Allegri, chissà mai perché, e Benatia ha destato perplessità e dubbi quando è stato chiamato in causa.
Di Lichtsteiner non parliamo nemmeno, meglio stendere un velo pietoso: lo svizzero è un ex calciatore da almeno un anno e di De Sciglio, che dovrebbe essere, almeno nelle contorte idee di Allegri, il terzino destro titolare, si son perse le tracce! Nulla che non fosse ampiamente preventivabile, in realtà, perché soltanto a chi preferisce seppellire la testa sotto la sabbia poteva non apparire chiaro sin dal principio ciò che oggi è così evidente e incontrovertibile: pensare di sostituire Bonucci con Howedes (a proposito, che fine ha fatto il tedesco?) e Dani Alves con De Sciglio e Lichtsteiner era una follia per tutti, tranne che per questa dirigenza e per un allenatore arrogante, che nei post partita trova sempre un’improbabile giustificazione anziché assumersi le proprie responsabilità!
La Juve non ha un gioco, non lo ha mai avuto, perché, evidentemente, quello che siede in panchina non è stato capace di darglielo! Troppi esperimenti, alcuni decisamente fantasiosi, troppo turnover ad eccezione dell’intoccabile Mandzukic, che, non si comprende per quale ragione, debba scendere in campo dal primo minuto sempre e comunque, anche con una gamba sola! Dal 4-3-3 al 4-2-3-1, dal 4-2-3-1 al 4-3-3, Allegri non ha ancora trovato l’assetto giusto e in attesa di trovarlo, il Napoli scappa a +5!
Al di là della confusione tattica e delle scelte discutibili del tecnico livornese, quel che più preoccupa è la scarsa tenuta mentale di una Juventus che non riesce a rimanere dentro alla partita per tutti i 90′: una volta in vantaggio, i bianconeri spariscono dal campo, permettendo all’avversario di turno di rientrare in gara e, una volta sotto, non sanno a reagire, impantanandosi in una sterile ragnatela di passaggi in orizzontale, che evidenzia impietosamente un’assoluta mancanza di idee.
E poi c’è lui, Paulo Dybala, il numero 10, il fuoriclasse che dovrebbe pre sere per mano i compagni e trascinarli alla vittoria e che invece, nelle utile due partite, è costato alla Juve quattro punti! Certo, accordargli un ingaggio da 7,5 milioni di euro molto prima che dimostrasse di meritarli e valerli sul campo, si è rivelato un errore, che potrebbe pesare negativamente sul processo di crescita di un ragazzo che ha ancora tanto da imparare!
Segnare tre gol a Genoa e Sassuolo, con tutto il rispetto, non basta per diventare il nuovo Messi e guadagnare uno stipendio da Top Player! Però, se Dybala venisse pagato un milione per ogni rigore sbagliato, al termine della stagione, forse guadagnerebbe più di Messi!