Amarcord
Ancelotti sta con Seedorf: “Ha entusiasmo e capacità, gli manca l’esperienza. Dategli tempo”
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11 anni agoon
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Redazione“Date tempo a Clarence Seedorf”. Questo l’appello lanciato da Carlo Ancelotti in diretta a ‘Radio Anch’io Sport’ a proposito del suo mai dimenticato Milan e del suo ex allievo. “Auguro a Clarence tutto il bene del mondo, ha la conoscenza, l’abilità e la personalità per fare bene. Gli manca l’esperienza, ma nemmeno io ce l’avevo ai miei esordi. L’importante è l’entusiasmo e la voglia di fare”, sentenzia l’ex allenatore rossonero.
Sul momento della squadra rossonera Ancelotti aggiunge: “Il Milan attualmente ha molte difficoltà, soprattutto legate agli investimenti che non sono più potuti essere importanti come in passato. E’ difficile a quel punto restare competitivi in Europa e nel mondo se non si può investire”.
L’allenatore del Real Madrid poi spiega come è cambiato il calcio negli ultimi anni e, soprattutto, che differenze ci sono tra Spagna e Italia: “Il calcio cambia a livello fisico, tecnico, oggi è più veloce e le squadre sono più compatte e organizzate. Il calcio italiano è legato a un’idea di tatticismo e di organizzazione difensiva, è una cultura di un Paese che non deve essere modificata, tutt’al più sviluppata e migliorata. L’Atletico Madrid che è in testa alla Liga, per esempio, gioca all’italiana. I ritmi del calcio italiano sono sempre stati diversi, il problema è di qualità, che al momento è inferiore. Ma il gap è recuperabile, se si pensa che il calcio spagnolo era in ritardo qualche anno fa. E’ una questione di tempo e di cicliche. La filosofia del Barcellona, per esempio, finirà quando finirà l’epopea dei vari Messi, Iniesta e Xavi”.
Una, tra le altre, la chiave della supremazia spagnola secondo Ancelotti: “Il calcio spagnolo è molto vivo proprio perché giovani molto interessanti, si pensi che quest’anno al Real Madrid abbiamo portato in prima squadra cinque giocatori dalla squadra giovanile. Da questo punto di vista l’Italia dovrebbe migliorare”.
“Allenare Cristiano Ronaldo? Allenare giocatori così è la cosa più facile del mondo – spiega poi -, perchè sono molto professionali. Hanno capito che senza professionalità non è possibile essere ai vertici del calcio mondiale. Anche Ibrahimovic era così. Loro nutrono grande stima nei confronti del calcio italiano, forse perchè quando erano ragazzi il calcio era al vertice mondiale, quindi non hanno alcuna preclusione”.
Bollato l’argomento Mourinho (“Lo conosciamo tutti”), Ancelotti allontana il ritorno in Italia: “Torno, ma per andare a Reggiolo”, scherza. E sull’idea di allenare un giorno nel nuovo stadio della Roma si limita ad affermare: “E’ già un’ottima notizia il fatto di iniziare a costruire degli stadi di proprietà”.
Il calcio italiano è legato a un’idea di tatticismo e di organizzazione difensiva, è una cultura di un Paese che non deve essere modificata, tutt’al più sviluppata e migliorata. L’Atletico Madrid che è in testa alla Liga, per esempio, gioca all’italiana. I ritmi del calcio italiano sono sempre stati diversi, il problema è di qualità, che al momento è inferiore. Ma il gap è recuperabile, se si pensa che il calcio spagnolo era in ritardo qualche anno fa. E’ una questione di tempo e di cicliche”.
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