Amarcord
Parma, parla Ghirardi: “Ricevo minacce ed insulti”
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10 anni agoon
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RedazioneNell’attesa del confronto, fissato per oggi, tra Manenti e il sindaco Pizzarotti, Ghirardi, attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport, è tornato a parlare: “Ricevo minacce e insulti. Ho moglie e un figlio piccolo da tutelare: i carabinieri passano di continuo, ma per sentirmi al sicuro al cento per cento sono costretto a pagare una vigilanza privata. Non immaginavo che sarebbe finita in questo modo…”.
L’ex presidente se la prende con Taci: “Chiedo scusa ai tifosi perché tempo fa ho detto di aver lasciato la società in buone mani. Oggi non lo direi più e non venderei il club a Taçi. Mi sento tradito. Così ho citato Taçi in sede civile, gli chiedo i danni per inadempienza del mandato contrattuale”.
Ghirardi sa come risollevare il club: “Al Parma basterebbe vendere i giovani Mauri e Cerri, e pure Defrel che ho parcheggiato al Cesena, per abbattere metà del debito. Certo, non mi spiego perché Paletta sia andato al Milan per un solo milione di euro, io lo avrei dato via a 3-4, o perché a Cassano e Felipe sia stato concesso lo svincolo, senza la rinuncia agli stipendi”.
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