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Amarcord

Segnavano sempre, ma solo in provincia

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Tanta nostalgia per gli anni ’90” cantava J-Ax qualche anno fa palesando tutta la propria melanconia ripensando agli anni ruggenti del nostro Paese. E no, non parliamo (solo) di economia, ma anche e soprattutto di calcio: a quei tempi, infatti, la nostra serie A era il campionato più prestigioso al mondo, il più ambito dai campioni provenienti da ogni parte del globo anche solo per fare panchina in un grande o giocarsi le proprie chances in una ‘piccola’. E proprio alle provinciali di allora vogliamo dedicare questo breve (ma intenso) tributo: abbiamo scelto 5 grandi bomber di Provincia che, magari, in un’altra epoca sarebbero stati titolari della Nazionale Azzurra, ma all’epoca la concorrenza era davvero troppa…

5 bomber di Provincia 

  • SANDRO TOVALIERI: IL COBRA
    Sottoporta era così letale che i suoi gol (spesso pesantissimi) venivano paragonati al veleno del Cobra, che infatti divenne subito il suo soprannome. Prodotto delle giovanili della Roma, è esploso con le maglie di Arezzo, Ancona e soprattutto Bari, con cui si impose anche in massima serie arrivando a segnare 17 gol nella stagione 1994/95, la sua migliore in carriera. Poi gol a grappoli anche con Atalanta, Reggiana, Cagliari e Samp: il tutto senza collezionare (clamorosamente) neanche una presenza in Nazionale. 
  • IGOR PROTTI: LO ZAR
    Altro bomber di razza assoluta, capace di vincere il titolo di Capocannoniere in Serie A, Serie B e Serie C. Lo Zar, così veniva chiamato, esordì con la maglia del Rimini (squadra della sua città) per poi raggiungere la maturità calcistica con Livorno, Messina e soprattutto Bari: qui Protti vinse il titolo di Capocannoniere nel 1996 e fu acquistato dalla Lazio, prima di tornare in Provincia e legare il suo nome alla città di Livorno, di cui sarà emblema prima ancora che bomber, e conquisterà una storica promozione in serie A attesa per 55 anni. 
  • PASQUALE LUISO: IL TORO DI SORA
    Senso del gol e una forza fisica fuori dal comune: per questo Pasquale Luiso si guadagnò il soprannome di Toro di Sora, squadra con la quale segnò valanghe di reti conquistando una storica promozione in serie C1. Poi un Giro d’Italia con reti segnate in tutte le piazze e in tutte le categorie: Pescara, Avellino, Piacenza e quindi Vicenza, il punto più alto della sua carriera, visto che con la maglia dei berici il Toro riuscì a conquistare il titolo di Capocannoniere della Coppa delle Coppe nel 1998. La sua carriera si chiuse poi a quasi 40, ancora con la maglia del suo Sora. 
  • ROBERTO MURGITA: ROBY BUM BUM
    Attaccante elegante e dotato di un’elevazione incredibile, Roby Bum Bum ha esordito con la maglia del suo Genoa per poi trovare la consacrazione a Vicenza, dove in coppia con Otero conquistò a suon di reti una storica Coppa Italia nel 1997. Poi il trasferimento a Piacenza, una stagione a Napoli e tanti gol nelle serie minori, prima del ritiro nel 2005 a 37 anni e l’inizio della carriera in panchina: oggi è vice-allenatore del Genoa. 
  • DARIO HÜBNER: TATANKA
    Eletto da molti tifosi come uno dei simboli assoluti del calcio anni ’90: attaccante elegantissimo e letale sottoporta, capace di gol da fuori area come di azioni personali si ‘sfondamento’, Hübner segnò in carriera più di 300 gol (tra Brescia e Piacenza le sue annate migliori) laureandosi capocannoniere in Serie A, Serie B e serie C1, al pari di Igor Protti. La sua carriera è stata vicina alla svolta nel 2002, quando il Milan lo chiamò per la tournée americana, ma non trovò poi l’accordo col Piacenza, proprietario del suo cartellino. Un’occasione sfumata per Hübner, che però ha contribuito ad alimentare la leggenda di Tatanka, indiscusso re dei bomber di Provincia.

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