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A testa alta non si vincono trofei… Con gli alibi non si diventa grandi!
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8 anni agoon
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RedazioneC’è una nuova moda che imperversa nella nostra penisola: no, non è il risvoltino ai pantaloni di uomini e donne come se tutti fossero nati a Venezia e non sono neanche i numerosi ristoranti “sushi” che nel giro di pochi mesi hanno riempito le nostre città (tra l’altro a me il sushi piace parecchio). La nuova moda è nel calcio ed è la frase “uscito a testa alta” spesso utilizzata da giocatori e allenatori al termine di una sconfitta o di una eliminazione dalle coppe.
In assoluto questa è la peggiore moda del momento (non che quella del risvoltino mi faccia impazzire) ed è la scusa più assurda e inutile che io abbia mai sentito. Negli ultimi anni da Roma a Milano, da Napoli a Torino tutti si sono prodigati nel far esplodere questo modo di dire che sinceramente ha già stancato.
Nelle frasi “abbiamo perso a testa alta” oppure “usciamo dalla coppa a testa alta” gli addetti ai lavori vogliono esprimere ai tifosi la loro soddisfazione per una buona figura fatta nonostante il risultato negativo e la buona immagine che la squadra ha dato in campo della propria società. Io invece da queste dichiarazioni ci leggo più un “eravamo nettamente più deboli, potevamo prenderne 5 e invece ci siamo salvati” e ancora “sapevamo già che saremmo stati sconfitti quindi il fatto di aver perso con poco scarto è una cosa positiva”.
Possibile che fino a 10 anni fa queste scuse nel calcio italiano non esistevano? Possibile che una volta quando venivi eliminato da una competizione europea rimaneva solo la delusione del risultato e poco altro?
La realtà è che queste frasi sono solo misere giustificazioni che tutto fanno tranne che migliorare una mentalità italiana sempre alla ricerca di giustificazioni quando le cose non vanno come si vorrebbe.
Il calcio italiano è in evidente difficoltà sia dal punto di vista economico che tecnico e non siamo più in grado di competere con i top-club europei (Juve permettendo). Non posso credere, tanto per fare un esempio, che la terza squadra italiana attuale (Napoli) accetti volentieri un’ eliminazione per un totale di 6-2 contro il Real Madrid e parli di eliminazione onorevole.
Cambiamo registro grazie, a prescindere dalle difficoltà di portare certi giocatori in Italia cerchiamo di inculcare a quelli già presenti la giusta mentalità per affrontare le coppe europee.
Il mio sogno è nel più breve tempo possibile non sentire più “usciamo a testa alta” ma “passiamo il turno ma dobbiamo ancora fare molto per raggiungere il nostro obiettivo”, e se purtroppo dovremo parlare di una eliminazione allora il “siamo delusi da questa eliminazione ma ci proveremo già dalla prossima stagione” mi piace molto di più.
Del resto 10 anni fa in Italia uscire dalle coppe europee era una delusione, non certo un motivo di vanto.
Andrea De Boni
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