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Adesso sappiamo cosa è accaduto a Cardiff… Alla Juve non ci sono capi, c’è solo la Juve!
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7 anni agoon
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RedazioneSe qualcuno nutriva ancora anche soltanto un dubbio sul fatto che qualcosa di anomalo fosse realmente accaduto all’interno dello spogliatoio della Juve nell’intervallo della finale di Cardiff, quel dubbio residuo adesso è stato spazzato via una volta per tutte dal vento gelido della cessione di Bonucci al Milan.
Una cessione necessaria per riaffermare agli occhi del mondo intero le regole ferree e inderogabili di un club in cui, da sempre, tutti sono utili e nessuno indispensabile. Alla Juventus funziona così dall’alba dei tempi: non ci sono capi, c’è solo la Juve!
E la Juve viene prima di tutto e di tutti, calciatori, allenatori e persino presidenti. A Bonucci, evidentemente, il ruolo di leader condiviso con i vari Buffon, Chiellini, Barzagli, Mandzukic e Higuain cominciava a star stretto, troppi galli nel pollaio, un’oligarchia che gli impediva di concentrare su di sè il potere assoluto all’interno dello spogliatoio. Voleva comandare Leo, comandare da solo, su tutto e tutti, sui compagni, sull’allenatore, persino sulla società!
Così, convinto di non dover più rendere conto a nessuno delle proprie azioni, rientra nel locker room alla fine del primo tempo a Cardiff, e intima ad Allegri di sostituire Barzagli, secondo lui in balia di Marcelo, e poi, non pago, schiaffeggia Dybala, rimproverandogli l’ammonizione rimediata in avvio di gara. Si sente onnipotente Bonucci, intoccabile, come il Re Sole: “Lo Stato sono io!”
È fuori controllo, il Demone del Comando si è impossessato di lui per non abbandonarlo più! Impossibile esorcizzarlo. Ci provano, ma non funziona. Gli antichi greci la chiamavano ‘Ubris’, quella tracotanza, insita nell’indole umana, che gli Dei dell’Olimpo non tolleravano e punivano duramente. La stessa Ubris che costò cara al Libanese di ‘Romanzo Criminale’, che, messa in piedi una democrazia del crimine, tradì i sodali assieme ai quali avrebbe dovuto comandare su Roma, accecato dalla brama di potere.
Conosciamo tutti il destino del Libanese e a Leo auguriamo miglior sorte, ma il rischio che la sua arroganza gli si volga contro esiste…Bonucci ha scelto il Milan, perché il Milan gli ha promesso quello scettro del comando che alla Juventus non poteva essere suo nè di nessun altro. Porterà al braccio la fascia da capitano della squadra rossonera, convinto di essere al di sopra di tutto e di tutti. Convinto di essere lui stesso il Milan. Alla Juve invece, nessuno è la Juve: la Juve è la Juve!
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