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Cose mai viste

Allenamenti incredibili

Il talento da solo non basta, per eccellere bisogna lavorare duro sin da bambini, aiutandosi come si può…

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Allenamenti incredibili

Le gesta che ammiriamo in campo sono il frutto del sudore della fronte, perché senza fatica non si conquista la gloria:

il talento da solo non basta, per eccellere bisogna lavorare duro sin da bambini, aiutandosi come si può, con divani, lampadari e qualunque altro ‘strumento’ possa tornare utile…

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I campioni si allenano più degli altri: ecco in che modo…

Del Piero

Il giovane Del Piero è cresciuto a pane e Platini, provando e riprovando, con insistenza quasi maniacale, a replicare esattamente le

traiettorie liftate dell’idolo Michel e ricevendo in cambio, da mamma Bruna, certi sermoni che neanche la domenica in chiesa.

Che c’è di male, si chiede il piccolo Alex, nel voler emulare le gesta del proprio calciatore preferito?

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Nulla, se non cerchi di farlo nel salotto di casa, calciando di interno destro una pallina da tennis e imprimendo ad essa un effetto tale da farle scavalcare il divano mandandola a sbattere sull’interruttore della luce.

Platini

Platini ha sfidato la fisica, si è fatto beffe della gravità, ha mostrato a tutti come muore una foglia.

Al posto della foglia, per poco non moriva una signora, sulla Rue Saint-Exupéry di Joeuf, dove un bambino di sette anni, più simile a un nano in pantaloncini, si allena tutti i giorni a calciare le punizioni.

La porta è la saracinesca del garage dei vicini, il portiere Fufi, il cane di sua cugina Stefanina, ma il pallone non sempre finisce dove dovrebbe e così capita che una volta vada a colpire una donna che passava per strada, mandandola all’ospedale.

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Per continuare ad allenarsi sulle punizioni a foglia morta senza rischiare di avere sulla coscienza una donna morta, il nano in pantaloncini decise di cambiare bersaglio e cominci  a mirare al palo del telegrafo di fronte casa.

Si chiamava Michel quel nano in pantaloncini, Michel Platini, e il palo del telegrafo era capace di centrarlo anche 10 volte di seguito.

Zamorano

In Cile, il giovane Zamorano si afferma a suon di gol e l’eco delle sue gesta giunge sino in Italia:

più lesto di tutti è il Bologna, che gli offre un provino, ma lo scarta, non ritenendolo all’altezza per via della sua bassa, si fa per dire, statura

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Ma Ivan saprà trasformare un handicap in uno straordinario punto di forza, compensando i centimetri mancanti con una

formidabile elevazione, allenata sin da bambino, saltando per colpire di testa un lampadario appeso al soffitto del corridoio di casa…

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