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ESCLUSIVA – Manfredonia: “Quella volta che Platini mi disse…”
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6 mesi agoon
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RedazioneDi Davide Sacchetti
Come giudichi la tua esperienza alla Lazio?
La Lazio è stata la squadra in cui ho iniziato a 14 anni, ho esordito a 18 e ci sono rimasto fino a 28.
Giocatori e allenatori di quella Lazio che ti hanno lasciato un ricordo importante?
Dei ragazzi sicuramente Sergio Guenza che purtroppo non c’è più e che era un grande maestro di tecnica, tattica e comportamentale. Poi, Paolo Carosi e Roberto Clagluna in Prima Squadra.
Il passaggio alla Juventus come è stato?
Tranquillo nel senso che dopo 10 anni di Lazio, già dovevo andare alla Juventus a 20 anni, la lì sono rimasto a Roma perché non me la sono sentita. Poi a 28 sono andato a Torino e ho vinto 1 scudetto e una coppa intercontinentale, un passaggio molto positivo.
Ci racconti un aneddoto su Platini e l’avvocato?
Un francese molto divertente, un grande signore. Quando feci il gol a Madrid, perché forse c’era una spinta di Brio, mi disse che era giusto annullarlo perché a Madrid poteva segnare solo lui, naturalmente era una battuta. L’avvocato mi diceva sempre ‘Manfredonia Lionello sei fortissimo, ma a modo tuo’, poiché giocavo in più ruoli e gli piacevo per questo.
Un ricordo sul grande Scirea?
Gaetano grande personaggio e grande giocatore, grande carisma. Era sempre in silenzio però era un leader a modo suo e gli altri gli andavano dietro senza tante parole.
Perché il passaggio alla Roma?
Era un periodo che c’era il discorso del rinnovo di contratto con la Juventus, Boniperti targiversava, il presidente Viola mi fece 2 anni più 2 e sono tornato a casa a Roma.
Hai mai ricevuto un offerta estera?
Purtroppo ho smesso a 32 anni, l’anno che ebbi quel problema a Bologna. Sicuramente in Inghilterra mi sarebbe piaciuto andare però quell’incidente mi costrinse al ritiro.
L’emozione di aver indossato la maglia azzurra?
Esordio all’Olimpico contro il Lussemburgo nel ‘77, ero giovane, avevo 21 anni e poi sono andato ai mondiali del ‘78 e sicuramente quell’emozione fu grande, perché giocavo nel mio stadio davanti al mio pubblico ed esordire in nazionale a 21 anni era molto importante.
I compagni più forti con cui hai giocato?
Bruno Giordano attacco
Platini centrocampo
Scirea difesa