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ESCLUSIVA – Briaschi: “Conte come Trapattoni, il segreto della Juve è il gruppo”
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11 anni agoon
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Redazione“Calcissimo.com” ha contattato in esclusiva Massimo Briaschi, bomber della Juventus anni 80′, forse la più grande di tutti i tempi. Gli abbiamo chiesto di analizzare l’ottimo momento attraversato dagli uomini di Antonio Conte, tornati al comando in serie A dopo la vittoria di Livorno e il contemporaneo pareggio casalingo della Roma.
Dopo la bella vittoria nel big match con il Napoli, la Juve si è ripetuta a Livorno e, complice il pareggio della Roma, ha riconquistato la vetta della classifica… Pensa che da adesso in poi la strada per i bianconeri in campionato sarà in discesa?
“In discesa non credo, perché squadre importanti come Roma e Napoli, comunque si trovano a pochi punti di distanza dai bianconeri. La Juve è da sempre una di quelle compagini accreditate alla vittoria finale e secondo me arriverà fino in fondo“.
La vede ancora favorita?
“Direi di sì, perché la Juve è ben attrezzata, ha i giusti ricambi e ha da poco recuperato un giocatore importante come come Vucinic. Per storia e DNA, quello bianconero è un club da sempre predisposto alla vittoria ed è così anche quest’anno“.
Chi l’ha colpita maggiormente tra i nuovi acquisti?
“Dico Tevez, che di sicuro era il più atteso ed anche quello che si conosceva meglio, ma mi sembra che Llorente in questo momento stia facendo bene e sia diventato ormai un titolare di questa Juve“.
Sorpreso dalla crescita esponenziale di Pogba? Se l’aspettava così pronto a certi livelli da subito?
“Parliamo di un ragazzo che si è presentato con lo spirito giusto e la giusta mentalità, con la predisposizione a imparare. Ha trovato la società perfetta per crescere e migliorare. Le doti di Pogba si conoscevano, infatti, non molto tempo fa, parlavo con un rappresentante del Manchester United, il quale mi ha confidato che già allora era chiaro a tutti d’avere a che fare con un calciatore di grande prospettiva. Il francese, dal canto suo, è stato bravo a farsi trovare pronto e a convincere Conte. È un grande giocatore, con grandi mezzi tecnici e una spiccata intelligenza tattica“.
Ritornando per un attimo a Llorente, da grande attaccante quale lei è stato, pensa che nello spagnolo la Juve abbia finalmente trovato quel centravanti che le mancava da tempo?
“Credo di sì, perché dopo un inizio difficile, in cui Llorente ha faticato a trovare spazio, è riuscito gradualmente ad entrare nei meccanismi di Conte e adesso sta dimostrando di poter essere l’attaccante che mancava a questa Juve“.
Come lo vede in coppia con Tevez? Pensa sia questo il tandem d’attacco migliore che Conte può schierare in questo momento?
“Comincio col dire che la Juventus ha, secondo me, a disposizione il parco attaccanti più forte e più vario che ci sia, perché Quagliarella, per citarne uno, garantisce dei risultati ogni volta che viene chiamato in causa, senza dimenticare Vucinic che è appena rientrato. Insomma stiamo parlando di giocatori di levatura mondiale. In questo momento però Conte sembra aver scelto Tevez e Llorente come coppia titolare, anche perché l’argentino e lo spagnolo si integrano molto bene anche per caratteristiche fisiche“.
Si rivede particolarmente in qualcuno degli attaccanti di questa Juventus?
“Non saprei, perché è sempre difficile mettere a confronto due epoche diverse, però, se devo fare un nome, dico Tevez. Per caratteristiche mi assomiglia di più l’argentino“.
Cos’è significato per lei poter giocare con Platini dietro e Paolo Rossi accanto?
“È significato aver la fortuna di giocare con due tra i più grandi calciatori che il mondo abbia conosciuto. Di Michel conosciamo tutto, di Paolo devo dire che era un attaccante con il quale si poteva davvero intendersi a occhi chiusi, perché era sveglio, scaltro, aveva fiuto del gol, era bravo in tutto. Era facile giocare in quella Juve“.
A proposito di quella Juve, per quanto sia difficile e forse non sia neanche corretto fare paragoni tra due epoche diverse, ci sono dei punti di contatto secondo lei, tra la sua Juve e quella di oggi?
“Io credo che sia il gruppo che ti permette di raggiungere grandi traguardi e questo l’ho imparato proprio alla Juve. Ho l’impressione che Conte, come Trapattoni ai miei tempi, sia riuscito a costruire un gruppo solido con un solo obiettivo, la vittoria. E con il supporto delle qualità tecniche che c’erano in quella Juve, come ci sono in questa, vincere diventa possibile“.
C’è secondo lei un giocatore che potrebbe fare al caso della Juve in vista del mercato di gennaio?
“In questo momento non vedo punti deboli in questa squadra, perciò la lascerei così com’è. Poi, a fine stagione, a bocce ferme, si potrà pensare di intervenire sulla rosa con qualche ritocco mirato, ma oggi non mi viene in mente un giocatore che potrebbe rendere migliore questa Juve, a meno che non si vada a prendere Cristiano Ronaldo, che però, purtroppo, è impossibile da acquistare“.
Crede nella qualificazione agli ottavi di Champions?
“Ci credo, sì, perché sono sicuro che la Juve possa fare risultato ad Istanbul e non soltanto lì“.
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