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ESCLUSIVA – Torricelli: “Questa Juve somiglia a quella di Lippi. Pirlo è un giocatore pazzesco”
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11 anni agoon
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RedazioneCalcissimo.com ha intervistato in esclusiva Moreno Torricelli, ex terzino di Juventus e Fiorentina, che ha parlato della Juventus di Conte, delle possibilità bianconere in Champions, di Pogba e di Pirlo.
Signor Torricelli, il 26 novembre 1996 lei era in campo a Tokyo nella finale della Coppa Intercontinentale 1996. La Juve vinse 1-0 con gol di Del Piero e conquistò la vetta del mondo. Che cosa ricorda di quella memorabile giornata 17 anni dopo?
“Fu una grande emozione, una soddisfazione. Fu un traguardo strepitoso dopo una lunga cavalcata. Quella era una grande Juve che aveva messo in piedi un lungo ciclo con Lippi. Avevamo già vinto due Scudetti, la Champions League e quindi arrivò anche l’Intercontinentale…”
La grande Juve degli anni 90 era una corazzata abituata ai palcoscenici più prestigiosi. Lei crede che sia possibile rintracciare delle analogie tra la Juventus di Lippi e la Juventus odierna di Antonio Conte?
“Beh, in parte sì, anche se non è facile fare dei paragoni dato che negli anni 90 il calcio era molto diverso e anche i rapporti di forza tra i club italiani e il resto d’Europa erano differenti. Analogie ce ne sono: la Juve di Conte ha vinto due campionati di seguito, come era successo a noi. Per carattere e voglia si possono fare dei paragoni ma è chiaro che la Juve attuale ha bisogno del grande colpo, della consacrazione europea..”.
A livello tattico che cosa pensa dell’alternanza messa in campo da Conte tra difesa a tre e difesa a quattro?
“Anche questa è un’analogia con la Juve di Marcello Lippi. Conte ha assorbito la stessa mentalità vincente. Il cambio di modulo durante la stessa partita e, in generale, la duttilità tattica, sono tutti aspetti che Conte ha imparato da Lippi. Certo ogni epoca ha le sue peculiarità e le sue tendenze tattiche, ma per unità, grinta e compattezza questa Juve si può paragonare a quella capace di vincere tutto negli anni 90”.
Parlando di attualità, ora la Juve è chiamata a vincere contro il Copenaghen se vuole qualificarsi agli ottavi di Champions…
“Sì, mercoledì la Juve ha solo un risultato a disposizione, la vittoria! La Juve è molto superiore dal punto di vista del gioco rispetto al Copenaghen. D’altra parte, quando non sfrutti le occasioni o inciampi in un pareggio come è avvenuto all’andata, il rischio è complicarsi la vita nel girone…al momento non dipende solo dalla Juve, ma anche dagli altri…io direi che la Juventus ha il 50% delle possibilità di qualificarsi“.
Qualora la Juve passasse il turno (come tutti ci auguriamo), non crede che le difficoltà superate possano diventare un trampolino di lancio verso obiettivi importanti in Europa? Penso a quanto accadde nel 2009-2010 quando l’Inter di Mourinho soffrì parecchio ma, superato il girone, si scrollò di dosso ogni indecisione fino a vincere la Champions…
“Passare il turno è importantissimo e darebbe una spinta al morale dei giocatori. Si sa, vincere aiuta a vincere e i risultati positivi danno una grande carica. Per la Juve è fondamentale misurarsi ad alti livelli in Europa. Fa parte del DNA prestigioso della Vecchia Signora ed è un bene per tutto il calcio italiano…”
Vorrei una sua opinione su Pogba, l’astro nascente della Juve, e su Pirlo, il campione intramontabile…
“Pogba è il futuro. Nonostante la giovane età, ha classe e personalità da vendere. Ha tutte le credenziali per diventare un punto di riferimento non solo per la Juve, ma anche a livello mondiale. Pirlo è la storia, è un giocatore incredibile, pazzesco. Ha una certa età ma è ancora decisivo. E’ un giocatore unico nel suo genere che la Juve farà bene a tenersi stretto...”
Nella finale della Coppa Intercontinentale la partita fu decisa da un gol di Del Piero. Che effetto fa vedere la maglia numero 10 indosso a Carlos Tevez?
“Guardi, la numero 10 appartiene e apparterrà sempre a grandi del calibro di Platini e Del Piero. Tevez è un grande talento ma in questo momento è imparagonabile al grande Alex Del Piero. Tevez deve dimostrare ancora tanto e può iniziare sbloccandosi in Europa…”
Per concludere l’analogia Lippi-Conte, che cosa ne pensa di un futuro eventuale approdo di Conte alla guida della Nazionale italiana?
“Io credo che l’aspirazione di Conte sia allenare. Ora è presto per dire se allenerà un giorno la Nazionale. Dipenderà da lui, ma non penso che per lui sia facile staccarsi dalla quotidianità del lavoro sul campo. Vedremo, è ancora giovane e ha grandi qualità”.
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