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Esclusiva – Zuliani: “Conte vincerà anche in azzurro, giusto richiamare Pirlo in Nazionale”
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10 anni agoon
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RedazioneSei tra gli juventini che portano rancore ad Antonio Conte oppure “gli allenatori cambiano la Juve resta”? “Gli allenatori cambiano e la Juve resta da sempre. Non ci sono eccezioni, la storia parla chiaro. Detto questo Antonio poteva uscire di scena a maggio e risparmiarsi le dichiarazioni nazionali su squalifica e scudetti. Resta comunque un ringraziamento enorme per aver restituito la juventinità agli juventini che è stato l’aspetto più importante che va oltre le vittorie ottenute”.
Secondo te, quando ha lasciato la Juve, Conte aveva già l’alternativa Italia pronta? “No, ha lasciato la Juve perché (la sua versione) ha capito che alcune promesse di mercato non potevano essere mantenute e che la squadra sarebbe andata incontro a difficoltà che avrebbero reso complicato vincere di nuovo e migliorare. Il suo obiettivo era girare per aggiornarsi in attesa di una buona opportunità, che invece è arrivata ancora prima che lui partisse verso il primo viaggio scuola”.
Conte in azzurro riuscirà a portare la stessa mentalità e gli stessi successi della Juve? “Certo che sì, basti vedere la prima uscita vincente contro gli olandesi. Aveva in mano la nazionale da pochi giorni e già i suoi principi in campo venivano eseguiti alla perfezione. Conte è il più grande motivatore che ci sia attualmente in circolazione nel mondo pallonaro”.
I suoi rapporti con la Juve non sembrano così idilliaci come il video messaggio d’addio e la rescissione consensuale sembravano voler lasciare intendere… “I rapporti con la Juve si sono incrinati sul progetto a breve durata . Per Antonio era comprare giocatori da grandissimo salto di qualità, per la Juve era rimanere competitivi senza sforare nel bilancio”.
Ti sei spiegato l’addio? “Sì, era già dal primo ritiro estivo da campioni in carica che le cose si presentavano sotto auspici diversi. Le conferenza di Conte da campione d’Italia viravano immediatamente sul refrain “Vincere la prima volta è possibile, ripetersi complicato”. In Europa ci sono squadre più forti e inarrivabili, il Conte professionista faceva intendere che, dopo aver raggiunto vittorie e record, il passo successivo doveva essere una squadra competitiva in Europa e la Juve non poteva garantirglielo. Quindi prima o poi le cose sarebbero precipitate”.
Il caso Chiellini: come lo valuti? “Come il gioco naturale delle parti. Quando sei allenatore di club vuoi subito a casa i giocatori infortunati, quando alleni la nazionale li vuoi trattenere per formare il gruppo”.
Ti aspetti una “guerra” nei prossimi mesi tra Italia e Juve? “No”.
Il ritorno di Pirlo: orgoglioso o avresti preferito che si riposasse? “Io penso che la Nazionale debba avere a disposizione i giocatori migliori e Pirlo, oltre a Buffon, è l’unico fuoriclasse rimasto nel nostro movimento”.
La scelta di Allegri ti convince? “Era l’unico disponibile il 16 di luglio a livello della Juventus. Ora tocca a lui dimostrare di essere all’altezza. Un compito non facile visti i risultati dei precedenti tre anni in Italia ma possibile visti i risultati europei”.
Soddisfatto del mercato? Forse acquisti di medio livello, ma è anche vero che il club ha fatto uno sforzo per tenere tutti i big… “La non partenza di Vidal e Pogba vale come due acquisti top. La Juventus dispone del centrocampo più forte in Europa e quindi può solo che migliorare nei risultati in coppa”.
Il tuo preferito tra i nuovi arrivati? “Coman perché mi sembra di vedere un nuovo colpo alla Pogba”.
Il giocatore che sarebbe servito e non è arrivato? “Un forte difensore centrale”.
Parte una nuova stagione: quale deve essere l’obiettivo minimo della Juve? “Vincere il campionato e arrivare ai quarti di Champions. Poi, se avanza tempo, vincere finalmente la Coppa Italia”.
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