Fino alla fine
Juve, Bernardeschi si racconta…
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5 anni agoon
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RedazioneSappiamo tutti di Federico Bernardeschi sul rettangolo di gioco, ma com’è il fantasista della Juventus fuori dal campo? A rispondere a questa domanda è stato lui in prima persona…
Il fantasista di Carrara sottolinea l’importanza dei valori familiari che i genitori trasmettono ai figli:
“L’obiettivo è che mia figlia mi guardi come io ho guardato i miei genitori, loro sono una parte fondamentale nel nostro percorso e ci trasmettono valori e principi sani. Purtroppo non tutti sono fortunati ad averli, a qualcuno sono mancati da giovani e non hanno questa fortuna. Io ho avuto questa disponibilità e credo che i genitori debbano avere un ruolo fondamentale nella crescita dei principi sani dei figli. Questo al giorno d’oggi sta mancando e mi dispiace per come si stanno evolvendo determinate situazioni“.
Bernardeschi mette in guardia i giovani sui rischi che inevitabilmente la fama porta con sè:
“Devi sempre restare con i piedi per terra e guardare dritto davanti a te. È importante, in un percorso come quello che ho intrapreso io, non perdersi. Ti arrivano tante cose tutte insieme e non è facile gestirle. Ho attraversato periodi difficili dove le tentazioni per andare fuori strada erano forti, ma quando hai una buona base di valori e principi è tutto più facile. Per questo credo sia importante riportare i principi e i valori dove erano quando eravamo giovani. Li vedevo di più e sarebbe bello fosse ancora così“.
Il numero 33 juventino condanna apertamente il fenomeno dell’emulazione, invitando i ragazzi di oggi ad essere prima di tutto sè stessi:
“È importante comprendere una cosa fondamentale, che il percorso di ogni persona è unico, così come i sogni di ciascuno di noi. Questo si è perso oggi giorno, esistono personaggi nel mondo digital che suscitano grande attenzione, e si guardano quei personaggi cercando di emularli. Se non si arriva lì, allora si sente di aver fallito. Non è così. Ognuno deve coltivare i propri sogni e intraprendere la propria strada. Essere se stessi è la cosa migliore che ci sia al mondo e dobbiamo trasmettere ciò. Il successo non è essere uguali a qualcuno, ma essere il meglio di noi stessi“.