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Closing, Campopiano e i Gufi del 3 Marzo…
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8 anni agoon
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RedazioneMi ero ripromesso di non parlare di #Closing fino al 3 Marzo 2017, data attesa dalla maggior parte della tifoseria rossonera con la stessa adrenalina di un bambino la notte di Natale. Ma nonostante i pochi giorni mancanti, questi sono stati sufficienti per alzare l’ennesimo polverone su queste estenuante trattativa. E’ bastato un post di uno dei tanti blog desiderosi di scalare le classifiche in tema di notorietà, per allarmare nuovamente una intera tifoseria e permettendo agli scettici che in verità avevano gia’ posto un piede sul carro, di poter riprendere a dar fiato alle trombe che da diversi giorni non venivano più suonate con la medesima forza. Non sono bastati i comunicati; le dichiarazioni di addio dell’attuale proprietà e le importanti caparre messe sul tavolo con la stessa facilità con la quale noi poniamo i fagioli nella tombola di Natale con la famiglia. Tutto questo non ha peso per loro, ma lo hanno i virgolettati di chi si è scoperto avere più di una ragione per screditare tutto questo. Curioso. #HuarongNonEsiste è l’ultimo successo di questo San Remo dei depressi. Però pur non esistendo, riescono a garantire ben 100 milioni nell’ultimo passaggio pre closing organizzato. Curioso, anzi direi mistico. Non potendo negare questo ultimo passaggio, i portatori di verita’ sconosciute si sono appellati al probabile errore di definizione della partecipazione dell’importante gruppo cinese, Huarong appunto. Investitore o finanziatore, questo è il problema. Ma non per William Shakespeare, bensì per tutti coloro che provano quasi un fremito di godimento ad ogni piccola picconata alla credibilità della trattativa. Il problema non è avere dubbi su di essa, cosa comprensibile e che in parte giustifico con la pessima prestazione in tema di comunicazione da parte dei magnati cinesi. Ma trasformare questi dubbi in litanie tafazziane che un milanista non dovrebbe produrre. Come si fa a gioire e tifare affinchè le loro nefaste previsioni si avverino consapevoli che questo comporterebbe la fine per il nostro Milan? Non riesco a comprenderlo ma è forse colpa della mia non evoluzione. Tornando ai cinesi, questa trattativa un miracolo in verità lo ha già compiuto. In un paese in cui il proseguimento degli studi universitari sta diventando per questioni economiche un opportunità per pochi eletti, ho potuto apprezzare quanti frequentatori della rete abbiano preso la laurea ad honorem in economica strutturata. In baffo alla costosa e selettiva Bocconi di Milano, i cinesi sono riusciti a trasformare i social in veri e propri cafè dell’alta finanza dove poter discutere del futuro dell’economia mondiale e delle ripercussioni sulle generazioni future. Peccato che i congiuntivi e la grammatica non godano di così tanto rispetto, ma che importa. L’importante è dire la propria in materia anche se non si è in grado neppure di compilare un semplicissimo modello 730. Mi ero ripromesso di non parlare di #Closing, dicevo. Proprio pechè arrivati a questo punto, gli uccelli volano troppo in alto per essere raggiunti dai colpi sparati da noi mortali. Tra informazioni ottenute attraverso sinergie extra calcistiche e conoscenze interessanti in ambito finanziario, siamo stati tra i primi ad anticipare l’interesse dei cinesi al calcio italiano e al Milan, cosa verificabile facilmente nelle tracce indelebili incise nel web. Ma dopo un lungo cammino durato mesi e dove telefonate, indagini e confronto sulle fonti , si sono susseguiti ad un ritmo frenetico con i compagni di viaggio, avevo deciso di abbandonarmi dolcemente tra le braccia dell’amico Pasquale Campopiano in tema closing e dedicarmi al campo e la pianificazione del mercato da parte della futura societa’. Conosciuto gioco forza durante questo viaggio, ho potuto apprezzare il suo modo di lavorare e di essere. Ho potuto verificare le sue fonti e la veridicità di molte delle sue notizie, anche quelle entrate nella storia come “figure di merda”. Insomma un buon lavoro smentito in alcuni casi da inversioni a U difficilmente prevedibili e giustificabili per noi comuni mortali. Avessi annusato un uso strumentale del mio amato Milan per i suoi interessi personali, mi sarei posto come il suo primo e peggior nemico. D’altronde sono noto per aver contestato la dirigenza più vittoriosa della storia rossonera, avrei potuto fermarmi davanti ad uno sconosciuto giornalista romano pronto a pasteggiare sui colori da me amati? Chi mi conosce sa già la risposta. Pur non piacendomi le continue accuse a lui rivolte da alcuni personaggi della rete e della carta stampata, non intendo pero’ trasformare questo articolo in una difesa della sua persona. Bensì in un ringraziamento personale che troverà sicuramente un grande seguito. I vertiginosi dati del suo blog da poco inaugurato, ne sono la prova. Qualsiasi epilogo della trattativa ci sia, lo ringrazierò ugualmente per il lavoro svolto e l’amicizia concessami. Intanto mentre molti si masturbano la mente cercando di prevedere quale sarà il futuro del nostro Milan, io mi avvicino al giorno X con una altrettanti interrogativi ma anche una grande certezza. Sarà il giorno del #Closing per molti, quello del #Vaffaday alla vecchia dirigenza per me e tutti i milanisti non evoluti. Alessandro Jacobone Milanisti Non Evoluti 2.0
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