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Diavolo in me

Fonseca: “Meglio non vedere nessuno. Non sono un attore. Nessun giocatore è più importante del Milan. Dobbiamo prenderci le responsabilità. Non ho bisogno di dimostrare niente”.

Riparte la Serie A ed il Milan vuole riscattarsi dopo la sconfitta (2-1) contro la Fiorentina nell’ultimo turno di campionato prima della sosta per le Nazionali.

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Davide Giordana

Fonseca: “Meglio non vedere nessuno. Non sono un attore. Nessun giocatore è più importante del Milan. Dobbiamo prenderci le responsabilità. Non ho bisogno di dimostrare niente”.

Riparte la Serie A ed il Milan vuole riscattarsi dopo la sconfitta (2-1) contro la Fiorentina nell’ultimo turno di campionato prima della sosta per le Nazionali.

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I rossoneri devono tornare al successo davanti ai propri tifosi: a San Siro arriva l’Udinese, reduce dalla vittoria contro il Lecce.

Paulo Fonseca, alla vigilia del match contro i friulani, nella conferenza stampa ha presentato la sfida in programma domani alle ore 18:00.

Di seguito, le parole del tecnico rossonero.

Il clima post Firenze

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“Il primo giorno non ho visto quasi nessuno ed è stato un bene: dopo partite di quel genere non mi piace vedere nessuno. Avevamo pochi giocatori e ci siamo allenati con i ragazzi del Milan Futuro. Poi abbiamo fatto quello che facciamo in una settimana normale, ovvero analizzare la partita con la Fiorentina e preparare quella con l’Udinese. Per me è stato molto importante ieri parlare di quello che è successo contro la Fiorentina. Cosa ci siamo detti? Tutto quello che pensate voi, il che è normale. Io non chiudo gli occhi, i problemi ci sono in tutte le squadre. Abbiamo un problema? Affrontiamolo. Ed è quello che ho fatto”.

Leadership silenziosa

“La mia è una leadership silenziosa? Non sono un attore e non mi interessa che gli altri vedano. Io parlo dentro lo spogliatoio, faccia a faccia con i giocatori. Se abbiamo un problema non mi frega un ca**o del nome dei giocatori. Nella leadership è importante non guardare da un’altra parte quando c’è un problema, ma frontalmente, direttamente con la squadra e con i giocatori che hanno sbagliato”.

Esclusioni dopo la Fiorentina

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“Chi ha sbagliato a Firenze potrebbe venire escluso con l’Udinese? Vediamo domani. Per me è importante la squadra, nessun calciatore è più importante del Milan. Dobbiamo prenderci le responsabilità quando sbagliamo e se qualcuno non ha questo spirito di squadra, per me è difficile. Vediamo domani come sarà.

Dicono che non ho in mano lo spogliatoio? Non ho bisogno di dimostrare niente. L’ho detto, non sono un attore. Nel calcio c’è la necessità di dimostrare all’esterno, ma io non ce l’ho”.

Le riflessioni

“Reijnders dice che piano piano la squadra sta assimilando le mie idee? Io come sempre voglio dire la verità: è difficile cambiare e noi stiamo cambiando. Personalmente ho fatto questa riflessione, devo capire che è un cambiamento grande e devo essere più paziente. Abbiamo bisogno magari di più tempo. Si cominciano a vedere delle cose, dobbiamo continuare e migliorare quello che io credo dobbiamo migliorare”.

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Formazione e fascia di capitano

“Più turnover con 7 partite in 21 giorni? Magari sì. Credo che avremo più necessità. Chi giocherà al posto di Theo Hernandez? Non l’ho deciso. Musah può giocare in diverse posizioni, ma esterno non mi sembra una possibilità. Okafor è una possibilità, ma non so se giocherà.

Il capitano? Quando sono arrivato qui il Milan aveva tre capitano: Calabria, Theo Hernandez e Leão. Io posso essere d’accordo o no, ma devo rispettarlo. Ma penso che questa squadra ha bisogno di più leadership, di due-tre giocatori che la condividano. Leader non è solo il capitano, è molto di più, e noi abbiamo altri giocatori che possono farlo”.

La sconfitta di Firenze

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“Noi possiamo parlare di tattica, di strutture. Ma voi pensate che abbiamo perso contro la Fiorentina per un problema tattico o tecnico? Per me è di più. Noi non abbiamo avuto la cattiveria nel primo tempo, la voglia di correre più della Fiorentina. Possiamo lavorare su tutto, ma non siamo stati aggressivi: e questo non è tattica. Noi dobbiamo correre più delle avversarie, e non l’abbiamo fatto”.

Liberali

“Io credo molto nei giovani che abbiamo qui. Hanno molta qualità. Il Milan ha fatto bene a creare Milan Futuro, che è uno spazio di transizione. Qui in Italia non è facile, lì possono crescere. Liberali ha giocato il precampionato, è chiaro che ha un gran futuro se continuerà a lavorare in modo umile. Ma deve fare il proprio percorso di crescita. Deve esserci il tempo giusto, se non facciamo attenzione può diventare difficile per questi giocatori. Domani comunque sarà con noi”.

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