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Caos societario, spogliatoio diviso e infortuni: Pippo sull’urlo di una crisi di nervi
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10 anni agoon
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RedazioneTira davvero una brutta aria, in questi giorni, dalle parti di Milanello. E non certo per la perturbazione siberiana che sta investendo il nord Italia, quanto piuttosto per la cappa di incertezze che sembra -improvvisamente- aver avvolto il centro sportivo rossonero nelle ultime settimane.
Sì, perchè se il 2014 si era chiuso trionfalmente (ricorderete tutti i 4 punti in campionato contro Napoli e Roma e la -pluridecantata- vittoria in amichevole contro il Real Madrid), il 2015 ha riportato bruscamente i rossoneri alla dura realtà degli ultimi anni, con una lotta per il terzo posto complicata notevolmente dalle sconfitte casalinghe contro Sassuolo e Atalanta e dal pari di Torino.
Poi ci sono i problemi extra-campo. Tanti, troppi, per un allenatore alle prime armi, non certo abituato a fronteggiare una pressione salita alle stelle negli ultimi giorni per il continuo ping-pong di ‘punzecchiature’ (poi puntualmente smentite) in arrivo da Arcore e dintorni. Si va dalle critiche (più o meno dirette) all’allenatore, fino ad una possibile cessione della società rossonera a nuovi acquirenti causa costi di gestione troppo elevati. E in mezzo, emerge tutto il conflitto tra chi la squadra l’ha allestita, scegliendo i giocatori, e chi cerca -in ogni modo- di venderne il brand in giro per il mondo. Con tutto l’imbarazzo che un doppio ruolo da amministratore delegato può creare in qualsiasi tipo di società.
In più ci sono gli infortuni (tanti, non ultimi quelli di De Sciglio, Zapata, Bonera e De Jong) e i casi di spogliatoio, chiedere ad Abate e Cerci, protagonisti di un plateale battibecco nel corso della gara contro l’Atalanta, per informazioni.
Insomma, allenare in questo stato sarebbe difficile per chiunque, figurarsi per un debuttante come Inzaghi. Che, in quanto tale, sbaglia e (probabilmente) continuerà a farlo, come è giusto (e normale) che sia. E in quel pallone scagliato al vento nel corso della gara contro gli orobici (costatogli la prima espulsione da allenatore) ci sono dentro tutto la rabbia e l’impotenza di chi vorrebbe spaccare il mondo in due, ma deve fare i conti con tutti i limiti del caso. Propri, ma anche altrui…
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