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Contro il Pescara dell’ex Oddo per dimostrare che Genova è stata solo un incidente di percorso…
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8 anni agoon
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RedazioneE’ già tempo di bilanci dopo le prime dieci giornate di campionato. Con sei vittorie, un pareggio e tre sconfitte il Milan di Montella occupa, con diciannove punti, la quarta posizione in classifica, davanti ai rossoneri, come da pronostico, Juventus, Roma e Napoli. La situazione attuale del Milan è di fatto in linea con gli obiettivi stagionali, vale a dire il ritorno in Europa, realisticamente attraverso un piazzamento per la prossima Europa League.
Sorge tuttavia spontanea la domanda, in particolar modo all’indomani della vittoria ai danni della Juventus nonostante lo scivolone di Genova, questo Milan può ambire a qualcosa che vada oltre quella che una volta veniva chiamata “Zona UEFA”? Nel calcio, così come nella vita, non esistono certezze, nel Luglio del 1998 per il Milan di Zaccheroni si parlava di sesto, massimo quinto posto, qualcosa di più solo in caso di miracolo sportivo ed invece, il 23 Maggio 1999 a Perugia i rossoneri festeggiavano il loro sedicesimo scudetto.
Certo, i paragoni con quel Milan sarebbero azzardati o addirittura fuori luogo, quella squadra vantava in rosa non solo dei giovani che andarono a conquistarsi la titolarità nel corso della stagione, pensiamo a Sala, Ambrosini, Abbiati e Guglieminpietro, ma anche veterani reduci da due stagioni negative e determinati ad ottenere un immediato riscatto, trentenni o poco meno di grande orgoglio e talento oltre che dalla spiccata personalità quali Paolo Maldini, Zvonimir Boban, Demetrio Albertini, Alessandro Costacurta, George Weah, questi solo per citare i reduci del gruppo storico, non vanno poi dimenticati giocatori altrettanto esperti, affamati e determinati quali Maurizio Ganz, Oliver Bierhoff, Leonardo ed altri ancora.
Il Milan targato 2016/2017 non ha fra i propri ranghi giocatori di quell’esperienza e con quella mentalità, il Milan di Montella è la squadra con l’età media più bassa del campionato italiano, lecito aspettarsi qualche scivolone anche all’immediato indomani di una vittoria prestigiosa, eppure il rovescio subito a Marassi che se ne dica ha lasciato più certezze che dubbi. Innanzitutto giusto che l’ambiente, e per ambiente vanno intesi anche i tifosi stessi, torni con i piedi per terra, il Milan è oggi un progetto almeno sul medio termine, il salto di qualità difficilmente può esserci in questa stagione. In secondo luogo va detto che non sono trascurabili le sensazioni positive lasciate da questa partita che, dato il risultato finale, sembrerebbe solo da dimenticare.
I rossoneri, dopo venti pessimi minuti iniziali, sono cresciuti già nel corso della prima frazione di gioco, la squadra ha reagito sfiorando in qualche occasione il pareggio anche in dieci uomini. il Milan infatti non si è scomposto dopo l’espulsione di un elemento ormai fondamentale quale Gabriel Paletta, ha continuato finchè a potuto nei suoi tentativi di creare gioco finendo però poi per cadere sotto i colpi di un Grifone ferito ed agguerrito dopo la sconfitta nel derby contro la Sampdoria.
C’è del buono anche nelle prestazioni di alcuni singoli, Romagnoli è stato protagonista di un’ottima prestazione se escludiamo l’azione che ha portato alla terza marcatura genoana, mentre, forse per la prima volta dal giorno del suo debutto in serie A, abbiamo finalmente potuto apprezzare un Manuel Locatelli completamente smaliziato, capace di scrollarsi di dosso tutta la normale timidezza che può accompagnare un diciotenne alla sua prima stagione da protagonista, quasi per caso, in serie A, abbiamo visto il nostro giovane regista giocare a testa alta, mettere in campo quella personalità che non ti aspetti ma in fondo speri di poter vedere in un giocatore giovane ma assoltamente talentuoso. E’ vero, il Milan ha dei difetti che andranno limati col tempo, sarebbe tuttavia assurdo non accorgersi che questa squadra sta effettivamente crescendo.
La nota negativa è e resta essenzialmente una, quella che tutti noi conosciamo ormai fin troppo bene. Il Milan ha una rosa che non consente al tecnico di poter operare a cuor leggero un turn over necessario anche in una stagione senza coppe europee. Sono bastate due sostituzioni a creare scompiglio in un undici base ormai ben rodato, hanno pesato le assenze di Suso ma anche e soprattutto di Ignazio Abate, il tanto bistrattato Ignazio Abate, terzino probabilmente non impeccabile ma in grado come pochi in Italia di poter garantire una corsa ed una fisicità superiori alla media.
Contro il Pescara del grande ex Massimo Oddo mancherà Paletta, al centro della difesa non è da escludersi l’impiego di Gustavo Gomez dal primo minuto, il difensore sudamericano è stato spesso impiegato da Montella nelle fasi finali delle varie sfide di campionato al fine di difendere un risultato positivo.
Dalla cintola in su la squadra verrà con ogni probabilità confermata, Kucka, Locatelli e Bonaventura a centrocampo mentre in attacco Suso riprenderà il suo posto da titolare a completare il reparto con Niang e Carlos Bacca.
Pescara e Palermo sulla carta sono partite assolutamente alla portata di un Milan ancora in fase di costruzione, sarebbe un dramma sportivo non sfruttare un doppio turno all’apparenza favorevole in vista sia della sosta ma soprattutto del derby contro un Inter che ad oggi non sappiamo come si presenterà, se in ripresa o in affanno e magari con un nuovo allenatore.
La rosa a Gennaio andrà inevitabilmente rafforzata ma fino ad allora la squadra ogni singola partita andrà affrontata come se non ci fosse un domani, il Milan non può permettersi di lasciare per strada nemmeno un punto, specie dopo i tre punti persi a San Siro contro l’Udinese, come già detto la squadra è giovane, l’obiettivo non è lo scudetto, la crescita deve essere costante e in tal senso le mancate visite del Venerdì dell’ex tecnico dell’Edilnord con i suoi diktat tattici giocano a favore di squadra ed allenatore, ma è adesso che non si deve sbagliare, non sbagliare oggi in modo tale da poter affrontare l’immediato futuro con meno pressioni, esattamente come accaduto in vista dela sfida contro la Juventus.
Matteo Carminati
Milanisti Non Evoluti 2.0
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