E’ un Milan senz’anima: i numeri di Pippo sono da zona retrocessione!

Non era così che sarebbe dovuta andare. L’Empoli rappresentava il primo step di un filotto di gare decisamente abbordabili (che comprende Cesena, Chievo ed Hellas Verona) che non andava assolutamente fallito. E, invece, gli uomini di Inzaghi non sono riusciti nemmeno questa volta a vincere e inanellare tre punti fondamentali per alimentare le ormai residue speranze di qualificazione all’Europa League.



Al di là del risultato, ciò che preoccupa davvero i rossoneri sono -ancora una volta- i numeri della gara, davvero impietosi nei confronti della prestazione messa in campo dagli uomini di Inzaghi: dalle statistiche emerge infatti che l’Empoli è sceso in campo a San Siro senza nessuna paura reverenziale, dominando sotto il profilo del possesso palla (54% contro il misero 46% dei rossoneri) e della superiorità territoriale (14′:01″ contro gli 07′:43″ del Milan). Se poi si vanno a vedere i tiri totali, la situazione diventa ancora più desolante: i toscani hanno tirato complessivamente 15 volte (di cui ben 7 verso la porta), più del doppio dei rossoneri, fermi a 7 tiri totali di cui appena 2 all’interno dei legni. E anche l’indice di pericolsità dice 54,5% per gli uomini di Sarri contro il 34,6% dei padroni di casa.



Insomma, numeri che si commentano da sé e che raccontano tutta la difficoltà di una squadra sempre più in crisi d’identità (non sono ancora chiari -dopo 23 giornate- né il modulo, né gli unidici titolari) e in profonda difficoltà da un punto di vista atletico. E’ un Milan senza gioco, senza idee e senza nemmeno un’anima da gettare sul rettangolo verde nei momenti difficili. 



E che, non a caso, ha raccolto appena 5 punti (di cui tre con un Parma in condizioni drammatiche) nelle ultime 7 giornate. E hai voglia, caro Pippo, a ricordarci che questa squadra ha pareggiato in dicembre contro la Roma, perchè nemmeno i giallorossi danno esattamente l’idea di essere una squadra che scoppi di salute. 



Meglio quindi smetterla di fare proclami o cercare scuse improbabili per un campionato che racconta di appena 30 punti conquistati in 23 giornate. Numeri da zona retrocessione, altro che terzo posto!