Galliani ora getta la maschera: “Inzaghi? E’ legato ai risultati”

Se Pippo Inzaghi sperava di vivere una settimana ‘tranquilla’ grazie ai tre punti conquistati nel corso della gara contro il Cesena beh, si sbagliava di grosso. Questa volta però le ormai famose ‘stocchatine’ dirigenziali non arrivano dal presidente Berlusconi, quanto piuttosto da quell’Adriano Galliani che per lui stravede e che -dalla sede della neonata Gazzetta Tv– ha parlato del tecnico in maniera non troppo rassicurante: “Inzaghi non era in pericolo. Le vittorie allungano la vita, non è mai stato in pericolo. Noi siamo stati colpiti da tantissimi infortuni, che sono stati terribili. È difficile lavorare con tutti questi infortunati. È vero che Inzaghi cambia la formazione tutte le settimane, ma non ho rimproveri da fargli. Pippo ha un contratto per la prossima stagione e nessuno sta pensando di cambiare l’allenatore. Tutto dipende dai risultati“.



Tutto dipende dai risultati. Una frase scontata nel mondo del calcio, quanto inopportuna in un momento in cui la squadra sta cercando di reagire per uscire da un momento davvero difficile. Ecco perchè, in fin dei conti, l’uscita dell’ad rossonero poteva anche essere evitata tenendo anche conto delle continue punzecchiature arrivate al tecnico per bocca del Presidente Berlusconi nelle ultime settimane. 



Inoltre, dire che Inzaghi è legato ai risultati a questo punto della stagione e con questo tipo di classifica equivale praticamente ad un esonero, se si pensa che il tecnico piacentino ha fallito la qualificazione alla Coppa Italia e, salvo improbabili rimonte, potrebbe anche chiudere la sua prima stagione in panchina senza nessuna qualificazione europea. 



Insomma, non una grande mossa quella dell’ad rossonero, che ben conosce la tempra di Superpippo e l’amore che l’ex numero nove ha avuto nei confronti di maglia e tifosi in questi 14 anni di Milan: chiaro che per un allenatore, alla fine, contino soprattutto i risultati, ma la sensazione è che il fallimento della stagione sportiva 2014/15 non sia tutta da attribuire a chi siede in panchina.