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Gioco passivo, contropiede e zero tiri in porta: Berlusconi furioso. E Pippo ora rischia…
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10 anni agoon
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RedazioneUn punto in tre partite, contro Sassuolo, Torino e Atalanta. Maledetto 2015, verrebbe da dire ai più scaramantici. Un ruolino di marcia da dimenticare per una squadra partita con ambizioni importanti e che, non più tardi di qualche settimana fa, veniva lanciata in orbita dal proprio presidente con tanto di ‘hip hip hurrà’ e promozione a pieni voti dell’allenatore.
Peccato però che quanto successo nelle ultime settimane abbia quantomeno rimescolato le carte e, chi lo conosce bene, ha parlato di un presidente Berlusconi letteralmente furioso davanti alla tv nella sua casa di Arcore durante Milan-Atalanta. Una rabbia che, fino a questo momento, non è ancora sfociata in comunicati ufficiali o dichiarazioni ai media amici ma che, secondo La Gazzetta dello Sport, potrebbe presto trasformarsi nel più classico dei silenzi accusatori.
Imputato numero uno, manco a dirlo, è Pippo Inzaghi ‘colpevole’ secondo stampa e tifosi (e, forse, anche presidente) di non aver ancora trovato -dopo mesi di allenamenti e partite- l’assetto giusto per la sua squadra, che gioca in maniera ‘passiva’, subendo la manovra avversaria e affidandosi troppo spesso al contropiede. Con il risultato che, se il terzetto d’attacco non gira, nascono partite come le ultime tre, dove alla voce tiri in porta la costante è sempre il numero zero.
Troppo poco per il club che si fregia di essere ‘il più titolato al mondo’ e che ha spadroneggiato negli anni ’90 e 2000 in giro per l’Europa a suon di vittorie. Altri tempi, è vero. Ma Berlusconi è un patron molto esigente e, viste le sue costanti visite a Milanello il venerdì e l’impegno profuso per la causa (a parole s’intende…), si aspetta quantomeno un Milan propositivo e voglioso di cercare in ogni partita la vittoria.
Caratteristiche che, in effetti, non fanno parte del Milan di Inzaghi versione 2015, composto da giocatori timorosi, quasi destabilizzati e che non riescono a rendere secondo le aspettative. Sarà compito di Adriano Galliani, nelle prossime ore, valutare se i responsabili di questa situazione siano gli stessi giocatori, oppure il tecnico che li mette in campo.
Decisiva in tal senso sarà la partita di mercoledì prossimo contro la Lazio in Coppa Italia: se i rossoneri dovessero fallire quello che -a conti fatti- è diventato il vero obiettivo stagionale (e conseguentemente l’accesso ad una qualsiasi competizione europea), allora le cose per Inzaghi potrebbero prendere una brutta piega. In mezzo ci sarà l’impegno di campionato, sempre contro i biancocelesti, ma il fatto che sulla testa di Inzaghi penda la spada di Damocle dell’esonero -al momento- è più che una sensazione…
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