Inzaghi ora sbotta: “Con questa squadra non potremo mai giocare un grande calcio!”

Chiamatela pure crisi. E anche nera. Due sconfitte e un pareggio nelle prime tre gare di campionato nel 2015, nessun tiro in porta nelle ultime due uscite contro Toro e Atalanta e un terzo posto distante già sette punti a metà campionato sono -inequivocabilmente- i segni di una crisi rossonera sempre più circostanziata. 



Tanto che, a sentire le reazioni provenienti da via Aldo Rossi, ora Filippo Inzaghi rischia. E non solo per una mera questione di risultati, ma anche per un atteggiamento in campo troppo spesso rinunciatario e troppo incentrato su un giocatore (Menez), che non fa certo della continuità il suo maggior pregio.



Tanto per capirci, Inzaghi deve subito dare un’inversione di tendenza, altrimenti rischia di ripercorrere la strada già tracciata da Seedorf, passato in pochi mesi da pupillo del presidente ad ex allenatore rossonero. 



“Dobbiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare. Dobbiamo fare un esame di coscienza, l’impegno c’è ma non basta più, dobbiamo svegliarci al più presto. Ci prendiamo le colpe e ricominciamo a lavorare da domani – ha detto Inzaghi ai microfoni di Sky – E’ giusto essere sotto osservazione, devo cercare di far tornare questa squadra a com’era prima della sosta. Da domani ricominciamo a lavorare”.

Quindi l’amara constatazione: “Martedì in Coppa Italia abbiamo fatto una buona gara, probabilmente la sconfitta col Sassuolo ci ha indebolito nelle nostre convinzioni. Non potremo mai giocare un grandissimo calcio, ma dobbiamo provare a giocare meglio. Oltre al gioco serve la voglia, sono due cose che vanno di pari passo. Dobbiamo ritrovare queste due caratteristiche, insieme alla partita. Proabilmente manca qualcosa“.



Parole che, di fatto, smentiscono quanto detto nel recente periodo dal presidente Berlusconi. E che potrebbero aprire già adesso lo stato di crisi sulla panchina rossonera…