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Pippo e lo spogliatoio rossonero: dalla frattura alla rassegnazione…
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10 anni agoon
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RedazioneEra già successo a Clarence Seedorf: la frattura tra il tecnico olandese e lo spogliatoio rossonero, verificatasi al termine della gara interna persa col Parma, non era stato che il preludio alla lenta -ma inesorabile- uscita di scena del Professore. Che, tempo pochi mesi, è poi stato liquidato con un freddo comunicato ufficiale che reca in calce la firma di Adriano Galliani.
Adesso però, la stessa cosa potrebbe capitare ad un Filippo Inzaghi sempre più sulla graticola: il tecnico rossonero -partita dopo partita, o meglio, sconfitta dopo sconfitta– sta di fatto dilapidando quel ‘tesoretto’ di punti (e credibilità) messo in cascina nella prima parte di stagione, con un rendimento da bassifondi della classifica in questa prima parte di 2015.
Appena un punto conquistato (in quattro partite) da inizio anno, semplicemente la peggior media/punti della serie A. Non uno straccio di gioco (anche con la Lazio appena due tiri in porta in 90′), poca personalità e -soprattutto- uno spogliatoio a pezzi. E qui torniamo a Seedorf e alla sua storia, perchè sembra che Pippo abbia perso completamente le redini di uno spogliatoio che ad inizio anno remava tutto dalla sua parte.
I motivi? Soprattutto tattici: la testardaggine del tecnico a puntare su un 4-3-3 che, a conti fatti, sembra funzionale al solo Menez, lo schieramento di molti giocatori fuori-ruolo (capitan Montolivo in primis, che ha giocato da regista solo per l’assenza di De Jong), la necessità di un centravanti d’area che dia un punto di riferimento offensivo alla squadra.
Poi c’è la gestione caratteriale: troppo ‘morbido’ il tecnico nel richiamare i giocatori dopo le espulsioni (con quella di Mexes rimediata all’Olimpico fanno sette da inizio stagione) e nel commentare le sconfitte anche davanti alle telecamere.
Tanto che c’è chi parla di ‘rassegnazione’ di Inzaghi nell’affrontare la crisi rossonera: il tecnico non ha ancora affrontato la squadra dopo la sconfitta contro i biancocelesti, che avrebbe normalmente richiesto un certo tipo di discorso tattico e caratteriale. Che invece non è avvenuto, né all’Olimpico, né nelle ore successive a Milanello.
Inzaghi sembra dunque navigare in balia del destino, che domani -al termine della sfida di Coppa Italia ancora contro la Lazio- gli darà una prima importante risposta. In caso di vittoria, infatti, la storia rossonera di Pippo proseguirà con l’obiettivo Europa League (attraverso la coppa nazionale, si capisce), ma in caso contrario calerà il sipario sulla meravigliosa epopea milanista di Superpippo.
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